NAPOLI - Ma certo che ci sta, è scritto nell’erba, si legge nelle veroniche, s’annusa nell’aria sin dal primo giorno - era Ferragosto 2022 - in cui Kvara è comparso (ufficialmente) nel Napoli ed ha cominciato a deliziare. E ad ogni dribbling, in qualsiasi carezza, quella città stregata da quel fenomeno, se lo è chiesto: ma fino a quando sarà possibile goderselo? È stato un anno sublime, pieno di Kvara, d’un talento sgargiante, di capolavori dell’anima. E sono stati tre giorni di magie anche con la Georgia, nelle qualificazioni europee: giovedì doppietta contro la Scozia a Tbilisi, ieri al 10’ il ricamo del momentaneo 1-1 sulla pelle della Spagna a Valladolid et voilà. Tris di Khvicha in tre giorni e una freccia dritta al cuore di Mazzarri: lui è pronto a ricominciare a volare, a trascinare il Napoli, a ravvivare i colori del sogno sbiadito sulla maglia. A rilanciare la squadra in campionato e in Champions con il gemello Osi già a Bergamo. Con l’Atalanta: sabato, questione di giorni.
Kvaratskhelia, tentazioni in Europa
Quando però Willy Sagnol, un monumento del calcio francese, si sbilancia, e Spagna-Georgia non è ancora cominciata, Napoli ha già altro per la testa, avendole sottratto la festa troppo in fretta: però, non c’è neppure da stupirsi, perché si poteva sospettare che sarebbe successo. «Kvara è in un top club come il Napoli ma è inevitabile che giganti del calcio come il Bayern Monaco, il Real Madrid e il Barcellona siano interessati a lui: giocare in società del genere è un sogno, qualsiasi calciatore spera di vestire maglie del genere e vincere trofei importanti».
Gavi, ko e lacrime
A proposito: la Georgia ieri ha perso per 3-1 e ha rimediato un’ammonizione, va bene, ma il pass per i playoff è già in tasca da un po’ e il sogno Europeo ancora possibile. Per lui lo è, eccome, mentre per Gavi lo spagnolo la serata è diventata incubo in un attimo: sospetta rottura del legamento del ginocchio destro, lacrime e adios.
Bayern Monaco su Kvara
Bayer Monaco, cioè nove anni della vita calcistica di Willy Sagnol, ct di una Georgia che in Kvara ha il suo dio, la luce, l’aria, l’acqua, tutto ciò ch’è vita: e perché un uomo moderato si sbilanci, vuol dire che già s’avvertono gli spifferi, con l’estate così distante. Il calcio è immutabile, non ha confini, tutto il mondo è Paese, e Kvara mette assieme luoghi comuni e anche no, è una sferzata di freschezza su quest’universo che l’ha scoperto da quel 15 agosto (Verona-Napoli), quando cominciò a dribblare l’afa, segnò di testa, ispirò con assist no-look, fece cose da pazzi insomma, poi riviste ripetutamente, sino a riempirsi gli occhi.
Napoli, l'affare Kvara
Kvara è il colpo del secolo che Cristiano Giuntoli s’è concesso per completare il processo per rivoluzionare il Napoli, dopo l’addio di Insigne e di Mertens: 11 milioni di euro, come un normalissimo calciatore ancora tutto da verificare, per arricchire quella squadra di materia grigia, d’effervescenza, di uno spessore artistico che infiamma e stordisce, perché a volte unico, rappresentazione di uno stile personalissimo e persino irripetibile.
Napoli e Kvaratskhelia, il contratto
Kvara è il calcio che conquista e pure lo “scultore” da blindare con un contratto fino al 2027 che sta lì - un milione e duecentomila euro annui - e che diventerà di nuovo argomento di discussione: se n’è parlato, lateralmente, nell’estate scorsa; se ne riparlerà, fatalmente, quando i problemi attuali saranno stati superati, quando il Napoli riuscirà a calarsi di nuovo e con continuità nella sua “normalità”, che sta in una dimensione diversa da quella attuale, che somigli assai più a quella della passata stagione per consentire di parare i colpi. «È inevitabile che giganti del calcio come il Bayern Monaco, il Real Madrid e il Barcellona siano interessati a lui». Chi non l’avrebbe detto che se ne sarebbero accorti anche sulla terra, mica soltanto su Marte?