Napoli, De Laurentiis: "Il calcio è malato, vi spiego perché"

Le dichiarazioni del numero uno del Napoli ad un evento organizzato dal Financial Times a Londra
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"Mi hanno dato del visionario ma tutto quello che prevedevo poi è accaduto. Ma io ho fatto cinema per 50 anni e continuo a farlo e ho prodotto e distribuito più di 400 film e ho sempre considerato il pubblico il mio vero committente. Se avessi dovuto fare solo i film che piacevano a me non avrei mai avuto successo, invece cercavo di interpretare le tendenze del pubblico e del mercato e dunque indovinavo sempre. Infatti al massimo uno o due film sono andati male". Aurelio De Laurentiis è intervenuto al Business of Football Summit, evento organizzato a Londra dal Financial Times. Il presidente del Napoli ha commentato il momento che sta vivendo il calcio europeo dal punto di vista economico senza peli sulla lingua.

"I bambini si stanno allontanando dal calcio"

Queste alcune delle dichiarazioni del numero uno del club azzurro: "Nel calcio io non sapevo nulla perché venivo dal basket, avevo giocato a basket da bambino, e non conoscevo i termini del gioco, ma questo è stato un vantaggio perché ho sempre interpretato il calcio come intrattenimento, come un'industria schiava di alcune istituzioni che dovendosi mettere il vestito del comando hanno limitato lo sviluppo del calcio che si è trovato ad essere sempre più indebitato e meno amato soprattutto dai giovanissimi e schiavo della pirateria che non ha mai saputo dominare. Quando vedi che dei bambini e degli adolescenti che guardano sui loro tablet o smartphone un'infinita di altri giochi pur amando giocare a calcio, allora capisci che novanta minuti sono troppi, ci vorrebbe come nel basket il tempo effettivo. Noi nel calcio non si sa perché certe cose che in altri sport esistono non le applichiamo. I bambini non hanno la pazienza di vedere qualcosa che giudicano vecchio, statico, lento, non spettacolare". 

De Laurentiis: "Se tutte le squadre sono indebitate..."

De Laurentiis ha aggiunto: "lI calcio è malato, perché l'economia del calcio è malata. Perché campionati e squadre non sono in grado di competere dal punto di vista finanziario. I campionati non sono produttivi abbastanza. La Uefa sulle competizioni dice 'quest'anno in Champions League stanziamo 2,4 miliardi di euro, in Europa League più di 500 milioni e nella Conference League più di 238 milioni'. Lo capisco, ma se tutte le squadre sono indebitate vuol dire che queste somma di denaro non è sufficiente. Quindi non è questo un calcio sostenibile e con le squadre giochiamo anche tante gare. Così butti tutto all'aria e finisci per non attrarre più il pubblico".


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