Napoli, Osimhen vale un tesoro: gli obiettivi in caso di addio

Victor ha una clausola da 130 milioni e l’eventuale cessione ne frutterebbe oltre 100: oro per il mercato

Il Napoli ha già iniziato a progettare il futuro. Il grande ritorno dopo una stagione estremamente singolare, vissuta a tribolare, a inseguire, a salutare allenatori e ad accoglierne altri fino al raggiungimento del numero perfetto ma non troppo, in questo caso. Tre: Garcia, Mazzarri e Calzona. Uno, due e poi l’allenatore-ct a chiudere il cerchio delle speranze e a pareggiare il numero dei titoli sdoganato anche nello slogan che in estate ha accompagnato l’inizio della fine dei sogni: “New 3ra”.  
Gli obiettivi di quella che inevitabilmente suonerà come una sorta di rifondazione, soprattutto per l’importanza e il valore dei candidati a seguire sull’uscio Zielinski, un simbolo del ciclo culminato nel trionfo, sono invece molti di più. E in tutti i reparti: dalla difesa, dove il vuoto creato dall’addio di Kim non è mai stato colmato, al centrocampo e l’attacco. Il regno di re Victor, Osimhen, la reincarnazione dell’uomo da 6 milioni di dollari del telefilm americano Anni 70: era un tizio bionico ricostruito con protesi milionarie, lui; mentre Osi è un attaccante ciclonico che intero vale milioni e milioni di euro. Per la precisione: la sua clausola rescissoria valida per l’estero dice 130. De Laurentiis, a gennaio, ha preannunciato la sua probabilissima cessione a fine stagione, e se anche non dovesse ricavare l’intero importo dell’opzione contrattuale, è certo che l’eventuale addio del Pallone d’Oro africano frutterebbe (molto) più di 100 milioni. Un tesoro. Una campagna acquisti. 


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Napoli, obiettivo nel Bayern

Il quadro futuribile, insomma, sembra questo. Ferma restando la necessaria convergenza delle reciproche soddisfazioni: del Napoli e di Osi, certo. Si vedrà. Nel frattempo il club continua a valutare identikit e profili, obiettivi, tentazioni e idee. E grandi nomi: Leon Goretzka, 29 anni, è un colosso tedesco di 189 centimetri che spadroneggia nel centrocampo del Bayern. Piace, altroché, e oltre al club azzurro anche alla Juve: l’ennesima sfida? C’è quasi da sorridere. Dalla Germania all’Ucraina, senza soluzione di continuità: Georgyi Sudakov, 21 anni, è la stellina dello Shakhtar e della nazionale ucraina per cui, a gennaio, Adl è arrivato a offrire 40 milioni di euro. Incassando picche da Donetsk: lo valutano più di 50 milioni, piace a tanti (Juve compresa) e l’idea è quella di innescare un’asta. Ma il Napoli ha mosso i passi più concreti, finora. 


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Napoli all'attacco

Nella lista dei centrocampisti compare anche Lewis Ferguson, 24 anni, lo scozzese del Bologna che Thiago ha plasmato con arte e dovizia, ma il club è ambizioso e in Europa, avendo gli occhi fissi sulla Champions, non ha alcuna intenzione di smobilitare. Calma e pazienza. Un po’ quella che servirà nella scelta del difensore centrale e anche dell’attaccante che, se sarà quel che sarà, dovrà sostituire Osimhen: il centravanti del Lilla, Jonathan David, canadese nato a New York, e quello del Feyenoord, Santiago Gimenez, messicano nato a Buenos Aires, sono le prime opzioni per caratteristiche, prospettive, età (rispettivamente 24 e 21) e gol in dote (22 e 24 tra campionati e coppe varie). Valgono una cinquantina di milioni, entrambi. A proposito: piace tantissimo, come a tantissimi club, anche Joshua Zirkzee, 22 anni, il tulipano olandese raffinato quanto devastante: anche lui gioca nel Bologna e ha una situazione contrattuale complessa che coinvolge il Bayern. E vale il discorso di cui sopra.


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Il Napoli ha già iniziato a progettare il futuro. Il grande ritorno dopo una stagione estremamente singolare, vissuta a tribolare, a inseguire, a salutare allenatori e ad accoglierne altri fino al raggiungimento del numero perfetto ma non troppo, in questo caso. Tre: Garcia, Mazzarri e Calzona. Uno, due e poi l’allenatore-ct a chiudere il cerchio delle speranze e a pareggiare il numero dei titoli sdoganato anche nello slogan che in estate ha accompagnato l’inizio della fine dei sogni: “New 3ra”.  
Gli obiettivi di quella che inevitabilmente suonerà come una sorta di rifondazione, soprattutto per l’importanza e il valore dei candidati a seguire sull’uscio Zielinski, un simbolo del ciclo culminato nel trionfo, sono invece molti di più. E in tutti i reparti: dalla difesa, dove il vuoto creato dall’addio di Kim non è mai stato colmato, al centrocampo e l’attacco. Il regno di re Victor, Osimhen, la reincarnazione dell’uomo da 6 milioni di dollari del telefilm americano Anni 70: era un tizio bionico ricostruito con protesi milionarie, lui; mentre Osi è un attaccante ciclonico che intero vale milioni e milioni di euro. Per la precisione: la sua clausola rescissoria valida per l’estero dice 130. De Laurentiis, a gennaio, ha preannunciato la sua probabilissima cessione a fine stagione, e se anche non dovesse ricavare l’intero importo dell’opzione contrattuale, è certo che l’eventuale addio del Pallone d’Oro africano frutterebbe (molto) più di 100 milioni. Un tesoro. Una campagna acquisti. 


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