NAPOLI - La domenica libera, ma il lunedì si lavora. Romelu Lukaku non molla un centimetro, vuole arrivare al massimo della forma il prima possibile. Non che i suoi primi minuti con la maglia del Napoli siano stati deludenti, tutt’altro, ma per raggiungere il top, inutile negarlo, ci vuole ancora un po'. Se però il resto dei giocatori, al netto dei nazionali, si ritrovano soltanto domani a Castel Volturno, per il belga non c’è tempo da perdere e già da ieri è tornato a seguire il programma personalizzato stilato dallo staff di Conte. Il nuovo numero 11 azzurro s’era allenato a Cobham in solitaria dopo le vacanze post Europeo. Quando ha ricevuto il via libera dal Chelsea, ha preso il primo aereo per Roma: visite mediche, firma, in auto per Napoli e poi due soli allenamenti prima del debutto ufficiale di sabato contro il Parma. Quel gol, che ha riportato in pari la partita, gli ha permesso di presentarsi come meglio non poteva, ma il lavoro da fare è ancora tanto per tornare ad essere quel giocatore dominante che tutti in Italia abbiamo conosciuto con la maglia dell’Inter e in parte anche con quella della Roma.
Lukaku, c'è il Cagliari nel mirino
Big Rom non segnava dal 19 maggio, 104 giorni: dalla penultima giornata dello scorso campionato all’Olimpico contro il Genoa. Uno stacco di testa, al minuto 79, che regalò la vittoria a quella che era la squadra di Mourinho. Oltre tre mesi dopo, ha messo la firma su una partita complicata, il modo migliore per rispondere al bollente benvenuto che aveva ricevuto dalla tifoseria sin dalle sue prime ore napoletane. Anche oggi s'allenerà da solo a Castel Volturno, aspettando che domani arrivi Conte con il resto dei compagni non impegnati con le nazionali. L’obiettivo è semplice, inevitabile: partire da titolare domenica 15 settembre a Cagliari e guidare il Napoli per quella che si augura sia la terza vittoria consecutiva. Il tutto, con buona pace di Jack Raspadori, che nelle ultime due al Maradona ha scaldato il posto da centravanti, ha fatto tutto ciò che era possibile e nelle sue corde, non proprio da 9.
Napoli, l’obiettivo di Lukaku
Romelu, da quando è arrivato, era stato forse anche troppo generoso nelle intenzioni: «Mister, ho 30 minuti nelle gambe» aveva detto più o meno a Conte, che aveva apprezzato, ma più di tanto non si fidava. Gliene avrebbe voluti far giocare meno, ma s’è visto costretto a metterlo dentro al 62’ vista la situazione contro il Parma. Alla fine, Romelu ha raschiato il fondo delle sue energie, ha avuto un effetto devastante, ha segnato il pareggio e ha giocato 28 più 15 minuti di recupero, che fanno 43, quasi un tempo intero. Poi, quando la partita è finita, è rimasto sul prato del Maradona ancora per un po’ ad allenarsi insieme ai compagni entrati negli ultimi minuti. Per mettersi in forma, per farsi trovare pronto dopo la sosta e con un solo obiettivo nella testa: prendersi il posto da titolare e non lasciarlo più, come da progetto. Per la gioia di Conte, l’uomo che non ve deva l’ora di riabbracciarlo ed averlo a disposizione.