La trappola
Tutto molto bene. Tutto vero come anche la trionfale domenica di San Siro contro il Milan, forse l’apice della prima parte del nuovo percorso, ma la concorrenza è davvero spietata e oggi il Napoli non ha alternative: ennesimo esame di maturità-scudetto. La partita con la Roma racconterà qualcosa in più e forse di più credibile sulle ambizioni e sulle qualità di una squadra che si troverà davanti un avversario enigmatico, reduce da una sorta di anno tattico zero: è un’autentica trappola, questa sfida. E tra l’altro arriva in coda a una sosta che ha visto tredici uomini impegnati con le rispettive nazionali in una o anche due gare. Undici dei quali sono esattamente quelli oggi andranno in campo dal primo minuto: da Kvara e McTominay a Lobotka e Lukaku.
Le chiavi
Conte, comunque, sotto pressione riesce sistematicamente a fare faville come ha insegnato la trasferta con l’Inter: il fuoco lo scalda, non lo brucia. È preparato a tutto ed è anche stato molto chiaro: non avendo potuto ricavare riferimenti e indicazioni dalle partite precedenti della Roma, s’è dedicato soltanto alla sua squadra. Conoscendolo, avrà preparato un piano A e una serie di alternative: a seconda dell’atteggiamento della Roma - difficilmente sfrontato e anzi presumibilmente molto guardingo - muoverà le pedine chiave. Due su tutte: in genere i movimenti di McT dettano il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-2-2 in fase offensiva, con Kvara e Politano alle spalle di Lukaku e McT a sostegno di Rom; quelli di Politano sulla fascia destra, invece, determinano lo schieramento a cinque o a quattro in fase di non possesso (5-4-1 o 4-5-1). Si vedrà.
Santa Maradona
Per un amico (Ranieri) che questa volta avrà l’ i ngrato compito di tirargli una fregatura sportiva, Conte avrà dalla sua oltre 50mila seguaci fedeli: lo stadio è sold out per la quarta volta di fila. Domani, tra l’altro, ricorrerà anche il quarto anniversario della morte del Diego. C’era una volta un film: santa Maradona.