Napoli, Neres-Kvara in prima visione: Conte pensa al tridente inedito

Politano salta l’allenamento per un’influenza e il tecnico prova David e Khvicha con Lukaku: non hanno mai giocato insieme dall’inizio
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Fabio Mandarini

All’improvviso, Neres e Kvara in campo insieme. Cioè, contemporaneamente. Una cosa che in partita, una di quelle vere, è accaduta appena tre volte. Mai dall’inizio, sempre al tramonto di un secondo tempo e per soli 37 minuti complessivi. In cam p ionato e non in Coppa Italia: nei finali delle sfide con il Bologna, il Parma e la Lazio. Alla terza giornata sembrava proprio che stesse nascendo un tridente tutto internazionale insieme con Lukaku, ma nessuno aveva fatto i conti con Politano. E così, il piano è diventato una storia di alter ego: entra uno ed esce l’altro, dentro Neres e fuori Kvara. Soprattutto dalla trasferta a Torino con la Juventus, quando Conte ha cominciato a preferire David a sinistra, in zona Khvicha , piuttosto che a destra. Il regno di meccanismi delicatissimi in entrambe le fasi che il signor Antonio maneggia con cura particolare. Ieri, però, è accaduto l’imponderabile: Politano, dribblato secco dall’influenza, è stato costretto a una giornata di assoluto riposo al caldo, a casa, lontano dalle raffiche di vento gelido che hanno sferzato ancora la città. E così, beh, Conte li ha provati insieme: Neres a destra e Kvara a sinistra. Disegnando uno scenario stuzzicante e una grande novità mai varata dal primo minuto. 

Il provino

Lukaku, insomma, ha indossato in allenamento due ali nuove di zecca: in genere ha giocato con Kvaratskhelia e Politano; nelle ultime due con Politano e Neres; e una volta, contro il Lecce, finanche con Ngonge e Neres. Però mai con David e Khvicha insieme dall’inizio. Sia chiaro: non è detto che accadrà sicuramente domani con il Venezia al Maradona, nel giorno dell’ultima partita del 2024, ma è chiaro che l’influenza ha complicato i piani della vigilia di Politano. Oggi, comunque, le sue condizioni saranno valutate in occasione della rifinitura in programma al centro sportivo di Castel Volturno, e poi Conte farà le sue scelte.


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Il tridente

Neres e Kvara, dicevamo, per il momento hanno giocato insieme soltanto in tre parentesi finali: 2 minuti contro il Bologna, 21 contro il Parma e 14 contro la Lazio. Totale: 37. Neanche un tempo intero. Dalla sfida con la Juve in poi, tra l’altro, Conte ha cominciato anche ad alternarli: fuori uno, dentro l’altro a sinistra. In genere è andata così per sette volte, con la variante della sostituzione a specchio nel secondo tempo di Napoli-Lecce, unica rotazione sugli esterni non obbligata da infortuni o malanni. A Udine e a Genova, infatti, ha giocato Neres dall’inizio a sinistra al posto dell’infortunato o convalescente Kvaratskhelia; e a Marassi, per amore di precisione, Kvara è entrato nel secondo tempo proprio al posto di David. Insomma, una staffetta perenne e quasi sistematica.

Che impatto

Tra l’altro, con Neres in campo dall’inizio, il Napoli ha segnato tre gol a l l’Udinese e due al Genoa: era dalla trasferta di San Siro con il Milan che non realizzava più d’una rete; e anzi, a dirla bene, nelle ultime cinque partite aveva collezionato anche due sconfitte con Atalanta e Lazio. Insomma, l’impatto di David è stato davvero importante. Tale da aumentare notevolmente il tasso di pericolosità offensiva della squadra: una fonte di pericoli, un assist per Anguissa con il Genoa e un autogol procurato con l’Udinese. Due partite da migliore in campo o giù di lì. E l’ipotesi concreta di partire al posto di Kvara anche con il Venezia. Al netto dell’influenza di Politano: e la temperatura del tridente continua a salire.


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All’improvviso, Neres e Kvara in campo insieme. Cioè, contemporaneamente. Una cosa che in partita, una di quelle vere, è accaduta appena tre volte. Mai dall’inizio, sempre al tramonto di un secondo tempo e per soli 37 minuti complessivi. In cam p ionato e non in Coppa Italia: nei finali delle sfide con il Bologna, il Parma e la Lazio. Alla terza giornata sembrava proprio che stesse nascendo un tridente tutto internazionale insieme con Lukaku, ma nessuno aveva fatto i conti con Politano. E così, il piano è diventato una storia di alter ego: entra uno ed esce l’altro, dentro Neres e fuori Kvara. Soprattutto dalla trasferta a Torino con la Juventus, quando Conte ha cominciato a preferire David a sinistra, in zona Khvicha , piuttosto che a destra. Il regno di meccanismi delicatissimi in entrambe le fasi che il signor Antonio maneggia con cura particolare. Ieri, però, è accaduto l’imponderabile: Politano, dribblato secco dall’influenza, è stato costretto a una giornata di assoluto riposo al caldo, a casa, lontano dalle raffiche di vento gelido che hanno sferzato ancora la città. E così, beh, Conte li ha provati insieme: Neres a destra e Kvara a sinistra. Disegnando uno scenario stuzzicante e una grande novità mai varata dal primo minuto. 

Il provino

Lukaku, insomma, ha indossato in allenamento due ali nuove di zecca: in genere ha giocato con Kvaratskhelia e Politano; nelle ultime due con Politano e Neres; e una volta, contro il Lecce, finanche con Ngonge e Neres. Però mai con David e Khvicha insieme dall’inizio. Sia chiaro: non è detto che accadrà sicuramente domani con il Venezia al Maradona, nel giorno dell’ultima partita del 2024, ma è chiaro che l’influenza ha complicato i piani della vigilia di Politano. Oggi, comunque, le sue condizioni saranno valutate in occasione della rifinitura in programma al centro sportivo di Castel Volturno, e poi Conte farà le sue scelte.


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