Napoli, il dato sull’attacco: tanti tiri, pochi gol

Conte ha evidenziato domenica i problemi realizzativi: le punte sono poche incisive
Fabio Mandarini
4 min

Antonio Conte, dopo la partita di domenica, ha sottolineato uno dei vecchi problemi riemersi contro l’Udinese: «È un peccato perché meritavamo di più. Nel primo tempo abbiamo creato tanto, ho letto le statistiche. Il pallino del gioco era nostro e abbiamo tirato molto più in porta, ma quando hai le occasioni devi segnare, altrimenti vai comunque in affanno». La fotografia della realtà. Uno spaccato già percepito a più riprese, finora, e che lo stesso Conte aveva già sottolineato per esempio a Torino, in occasione della sfida con il Toro vinta per 1-0 sprecando a gogò. Domenica, dicevamo, il Napoli ha segnato un gol su 18 tiri collezionati tra primo e secondo tempo, 4 dei quali nello specchio. Per la verità la produzione offensiva è stata più incisiva nei primi quarantacinque minuti: 11 tiri, di cui 3 nello specchio. L’aritmetica fa il resto: 7 nella ripresa, uno appena nello specchio.

Napoli, i dati sull'attacco: le percentuali

La percentuale realizzativa contro l’Udinese è stata del 5.5%, un dato di per sé riduttivo se riferito alla singola partita. Il fatto, però, è che bisogna ampliare la visuale: e così viene fuori che in ventiquattro giornate di campionato, il Napoli ha viaggiato finora con una percentuale di realizzazione pari al 12.1% contando i tiri complessivi, 323, e i gol, 39. Uno ogni otto conclusioni. E ancora: 90 su 323, i tiri nello specchio della porta, ovvero il 28%. È del 43,3%, invece, la percentuale delle reti segnate rispetti ai tiri indirizzati nello specchio. Il Napoli comanda la Serie A e lo ha fatto in totale per 17 giornate, ma rispetto alle prime sei squadre della classifica è quella che segna meno: sesto attacco alle spalle di Inter, Atalanta, Lazio, Juventus e Fiorentina. La media gol/partita è di 1,6 mentre l’xG di 33,9; un elemento positivo, nel senso che gli azzurri hanno prodotto 5 gol in più rispetto a quelli prevedibili secondo i parametri degli expected goals. E ancora: il Napoli ha sfornato 434 cross, angoli inclusi, di cui 102 riusciti. L’ultimo decisivo, proprio da un corner, domenica con l’Udinese: Politano per McTominay, autore dell’1-0. E si apre un altro capitolo.

Il punto sugli attaccanti: ecco i numeri

Nelle ultime 10 partite, il Napoli ha segnato 18 gol, di cui 7 con gli attaccanti. Neanche la metà: 4 di Lukaku e uno ciascuno di Neres, Raspadori e Politano. Nessun attaccante è in doppia cifra: Rom è a quota 9 reti (11 meno del capocannoniere Retegui); Politano e Neres a 2; Simeone e Raspadori a uno; Ngonge a zero e Okafor si vedrà. Kvara, per dirne una, ha distribuito 5 gol su 17 presenze, praticamente la somma dei gol di Neres-Politano più uno tra Jack e il Cholito. Importantissimo, invece, è stato finora l’apporto realizzativo di McTominay e Anguissa: rispettivamente 6 e 5 reti. Una conseguenza del modo in cui Conte li impiega tatticamente, quasi seconde punte al fianco di Lukaku. L’apporto della panchina? Un gol di Simeone contro il Bologna (il 3-0), uno di Neres contro il Como (il 3-1), uno di Jack con il Venezia e il pari di Rom con il Parma. Prima del 2-1 di Frank. Centrocampista bomber.  


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