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Il Direttore Ivan Zazzaroni a tu per tu con l’attaccante del Napoli: in edicola venerdì 7 marzo

Un appuntamento speciale in edicola con il Corriere dello Sport. Il Direttore Ivan Zazzaroni ha intervistato Romelu Lukaku, protagonista nella lotta scudetto con il Napoli: &ldquo;L&rsquo;energia che la gente trasmette in questa citt&agrave; &egrave; incredibile. Odiavo giocare spalle alla porta, poi &egrave; arrivato Conte&rdquo;. Big Rom si confessa a tutto campo, parla della stagione azzurra, dell&rsquo;Inter, di Lautaro, del futuro: un&rsquo;intervista a 360 gradi da non perdere venerd&igrave; 7 marzo.
<a href="https://store.corrieredellosport.it/products/corriere-dello-sport-new-full-promo-mensile-30?coupon=LUKAKU&amp;hidden_price">Leggi l&#39;intervista integrale sul sito abbonandoti qui</a>

Le dichiarazioni dell'attaccante italiano in vista della partita contro il Como, in programma domenica al Sinigaglia

Giacomo Raspadori &egrave; intervenuto ai microfoni di CRC Radio in vista del match contro il <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/2025/02/16-138478818/diao_e_nico_paz_show_fiorentina_battuta_dal_como_palladino_resta_sesto">Como</a>, in programma domenica alle 12:30 al Sinigaglia: &quot;&Egrave; una squadra forte, preparata e ben allenata. Loro cercheranno di fare la loro partita, non aspetteranno bassi. Questo &egrave; il loro punto di forza. Al tempo stesso, per&ograve;, potranno concedere probabilmente qualche spazio in pi&ugrave; rispetto a chi si abbassa di pi&ugrave; in difesa&quot;.&nbsp;L&#39;attaccante italiano del Napoli ha anche parlato dell&#39;intesa con <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/napoli/2025/02/18-138522934/lukaku_e_la_doppia_veste_caccia_a_un_obiettivo_mai_raggiunto_finora">Lukaku</a>: &quot;Abbiamo le caratteristiche giuste per giocare insieme ed esaltarci l&rsquo;uno con l&rsquo;altro&quot;.

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<h2>Napoli, Raspadori: &quot;Il gol l&#39;ho dedicato a mia figlia e al piccolo Emanuele&quot;</h2>

&quot;Quella di sabato - ha proseguito - &egrave; stata la prima partita che abbiamo giocato insieme, possiamo ancora migliorare e aumentare l&rsquo;intesa. La nostra intesa potr&agrave; essere fondamentale per aiutare la squadra e supportarci a vicenda. Il gol di sabato l&rsquo;ho dedicato a mia figlia e al piccolo Emanuele che ho incontrato qualche mese fa in un hotel a Genova e a cui avevo promesso che avrei esultato per lui: mi ha fatto piacere avergli regalato questo momento di gioia&quot;.

<h2>Il ruolo di Raspadori</h2>

Raspadori ha poi&nbsp;parlato dell&#39;eterno dilemma del suo ruolo: &quot;Fare il&nbsp;trequartista o la seconda punta mi esalta di pi&ugrave; per le mie caratteristiche tecniche e fisiche ed &egrave; quello che ho ricoperto nell&rsquo;ultima partita contro la Lazio. Io mi sento un attaccante e nelle zone centrali del campo &egrave; dove sento di esprimere al meglio la mia natura: da trequartista mi sento pi&ugrave; a mio agio&quot;. Infine, alla domanda sui tre allenatori che lo hanno, De Zerbi, <a href="https://www.corrieredellosport.it/foto/calcio/serie-a/napoli/2025/02/19-138557186/da_spalletti_a_conte_le_due_formazioni_del_napoli_a_confronto">Spalletti e Conte</a>, ha risposto cos&igrave;: &quot;Dire una sola parola per ognuno di loro mi sembra riduttivo. Ho incontrato nella mia carriera tanti grandi allenatori. Anche Alessio Dionisi al Sassuolo e Roberto Mancini in Nazionale mi hanno dato tanto. Mi sento molto fortunato ad aver incontrato tecnici del loro livello sul mio cammino: da loro riesco ad imparare molto e, soprattutto, trasmettono tanto alla squadra&quot;.

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Napoli, Raspadori non ha dubbi: "Con Lukaku ci esaltiamo a vicenda. E sul mio ruolo..."

Quinto attacco del campionato con 43 reti rispetto alle 60 dell’Inter e alle 59 dell’Atalanta: Conte non ha punte in doppia cifra, la statistica

Il Napoli che punta lo scudetto inseguendo l&rsquo;Inter e provando a tenere l&rsquo;Atalanta a distanza &egrave; una squadra da studiare: anima guerriera, equilibrio zen, risorse infinite. Tradotto: non avendo mai potuto contare su un attacco straripante come le rivali, Antonio Conte &egrave; riuscito a equilibrare il sistema a tal punto da azzerare le distanze realizzative rispetto alle altre, e soprattutto a motivare anche chi gioca meno fino a farlo risultare risolutivo o decisivo come nell&rsquo;ultimo caso di Billing. Ecco perch&eacute; quando si racconta la stagione del Napoli &egrave; lecito parlare di un capolavoro.&nbsp;L&rsquo;attacco azzurro con 43 gol in 27 giornate &egrave; il quinto del campionato dietro Inter, Atalanta, Lazio e Juventus e soprattutto &egrave; molto meno prolifico rispetto a quelli dei campioni d&rsquo;Italia, 60 reti, e della Dea, 59. E ancora: nessun giocatore della rosa &egrave; finora arrivato in doppia cifra, mentre le altre sul podio hanno una coppia di cannonieri da 10 o pi&ugrave; gol. L&rsquo;Atalanta, per la verit&agrave;, ha il capocannoniere Retegui, 21 reti contro le 9 di Lukaku, il miglior realizzatore del Napoli davanti a McTominay, un centrocampista, a quota 6.&nbsp;&nbsp;

<h2>Conte, i problemi dell&#39;attacco nei numeri</h2>

La coppia di bomber di Conte vanta complessivamente 15 centri. Quella della Dea, considerando i 12 gol di Lookman, ne ha forniti 33; mentre 23 sono quelli messi a referto dagli interisti Marcus Thuram, 13, e Lautaro, 10. Trovare la differenza &egrave; elementare. Come il difetto di mira: anche sabato il Napoli ha chiuso la partita con 19 tiri contro i 6 dell&rsquo;Inter, di cui 4-1 nello specchio e addirittura 12-0 nel secondo tempo. Risultato? Uno a uno: i campioni hanno capitalizzato l&rsquo;unica conclusione nel quadro della porta, al 22&rsquo;, con Dimarco su punizione. Antifona chiara e bilancio: grande rammarico per una vittoria meritata ai punti che avrebbe favorito il sorpasso in vetta, ma il calcio non &egrave; la boxe e contano i gol.&nbsp;&nbsp;

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<h2>Napoli, che fatica per segnare</h2>

Di esempi del genere ne &egrave; piena la stagione: dai 16 tiri contro il Toro (6 nello specchio) ai 25 con il Venezia (8 nello specchio). Finali: 1-0. Di corto muso &egrave; andata bene per cinque volte - vittorie - anche perch&eacute; la difesa &egrave; sempre stata di ferro, ma di recente la porta &egrave; stata meno blindata del solito, tanto che l&rsquo;ultimo dei 12 clean sheet risale a sette partite fa con il Verona, e il Napoli non riesce a vincere da cinque. Quattro pareggi e una sconfitta. Con l&rsquo;Udinese e l&rsquo;Inter non sono bastati 18 e 19 tiri per segnare un gol pi&ugrave; dell&rsquo;avversario. E anzi per trovarne uno &egrave; dovuto spuntare Billing dalla panchina, eroe per caso ma pur sempre eroe. Successo pi&ugrave; largo: 4-0 al Cagliari, unico esemplare. L&rsquo;Atalanta ne ha fatti due volte 4, tre volte 5 e una 6. L&rsquo;Inter ha tre poker, una cinquina e un set (6).&nbsp;&nbsp;

<h2>Napoli, tutti i numeri dei gol</h2>

Il sostegno realizzativo dei centrocampisti McT e Anguissa (5 gol), oltre al difensore Di Lorenzo (3 reti pi&ugrave; un autogol procurato con il Verona), deve rimanere tale: un sostegno. E ci&ograve; significa che dalla Fiorentina in&nbsp;poi, con undici partite davanti che decideranno lo scudetto, gli attaccanti dovranno sbocciare come primavera comanda. Elenco: Lukaku ha segnato 9 gol e ricamato 7 assist, ha deciso contro Milan, Juve, Atalanta e Parma e ha lavorato bene da rifinitore; ora per&ograve; &egrave; a secco da cinque giornate. Dato: da quando non segna, il Napoli non vince. Casualit&agrave;? Un po&rsquo; e un po&rsquo; no: il centravanti &egrave; per definizione la risorsa primaria, soprattutto nei momenti di stallo. Rom ha cambiato il suo modo di giocare, &egrave; meno incisivo in area di qualche anno fa e pi&ugrave; di manovra, ma il sangue &egrave; quello del bomber: l&rsquo;aria scudetto magari lo far&agrave; bollire. Tra l&rsquo;altro, quasi una maledizione: dal 25 gennaio &egrave; fermo a un passo dalla doppia cifra e dalle 80 reti in Serie A (dalla Juve). I suoi partner di reparto, per&ograve;, hanno segnato in sei 8 gol: 3 Raspadori, il miglior attaccante dopo Lukaku ma ripescato da tre partite dopo tanta panchina; 2 Neres e Politano; uno Simeone; a secco Ngonge e Okafor. Ma Okafor &egrave; assente giustificato: &egrave; arrivato l&rsquo;ultimo giorno di mercato&nbsp;indietro di condizione e ha collezionato appena 22 minuti.&nbsp;&nbsp;

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