Lukaku, grandi sogni: il Napoli chiede i gol per lo scudetto

Ha deciso la partita contro la Fiorentina e si candida a leader della corsa con Inter e Dea: Romelu vuole il titolo e le 400 reti per i suoi 32 anni
Lukaku, grandi sogni: il Napoli chiede i gol per lo scudetto
© FOTO GIANLUCA MOSCA
Fabio Mandarini

I sogni di un ragazzino di (quasi) 32 anni rifiorito a marzo guardando il mare dello scudetto e respirando l’aria di una terza giovinezza sono quelli di sempre: vincere, fare gol. La primavera napoletana di Romelu Lukaku, 10 gol e 8 assist nella terza vita con Antonio Conte, la prima al Napoli, è in realtà la stagione della maturità: per cinque partite ha inseguito la porta esattamente come la squadra ha inseguito la vittoria, e poi nel primo sabato di un mese già interessante ha ricominciato a vibrare contro l’Inter, la vecchia amica, e per finire s’è sbloccato con la Fiorentina. Una domenica fa. A dirla bene, l’ha decisa lui: la rete dell’1-0 da rapinatore e l’assist del bis per il compare Raspadori, più bello anche del colpo del vantaggio. Rom e Jack hanno ballato e rilanciato il Napoli dopo un periodo complesso che ormai è alle spalle. Le ultime due prestazioni hanno restituito prepotenza e punti e rinforzato le ambizioni scudetto, considerando l’emergenza infortuni e il quarto cambio di modulo: il gioco e il dominio espresso sia con i campioni d’Italia sia con la Viola hanno permesso di riacquistare la fiducia e di tenere il passo in vetta. Infiammando i sogni del giovanotto di nome Romelu, sedici anni di carriera il 24 maggio e 32 anni d’età il 13 maggio, proprio in coda al campionato che insieme con i compagni sta facendo di tutto per vincere: finora ci è riuscito soltanto due volte, con l’Anderlecht nel 2010 e con l’Inter di Conte nel 2021. Nel frattempo è sempre più vicino al traguardo dei 400 gol tra club di prima divisione e nazionale belga: ora è a quota 396 seminati tra Premier, Serie A e Pro League alle origini. La cosa curiosa? Quando segna, il Napoli vince sempre: se vuole sognare per benino gli conviene scaldare il sinistro nelle dieci partite che mancano.  


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Lukaku, i numeri con il Napoli fanno sognare

Aspettando maggio, Rom ha già trasformato marzo in Big: s’è sbloccato ed è ritornata la vittoria, niente male. E poi il crescendo: è arrivato in doppia cifra (10 gol) per la quinta volta in Italia su cinque campionati disputati con Inter (tre), Roma e Napoli; e per la dodicesima volta nei cinque tornei top d’Europa. Soltanto Lewandowski è riuscito a fare meglio con tredici. E ancora, la rete contro la Fiorentina è stata la numero 80 in Serie A: 23, 24 e 10 con i nerazzurri, 13 con la Roma e la decina azzurra nel suo carnet. Una decina coincisa con altrettanti brindisi della squadra, dicevamo: a segno con Parma, Cagliari, Como, Milan, Roma, Udinese, Atalanta, Juventus e Fiorentina all’andata e al ritorno. Importante anche la quota assist: 8 (più uno in Coppa Italia). Sono cresciute anche le cifre delle sue ultime partite: con la Viola sono stati 27 tocchi totali (di cui 6 in area), 4 passaggi decisivi, un gol e un assist. Anche con l’Inter aveva cucito un vestito chic, adatto per l’occasione, tanto da spingere Conte, e non solo lui, a definire le ultime due prestazioni di Lukaku come le migliori del suo periodo napoletano.  

Napoli, servono gol scudetto

L’importanza del centravanti è cruciale: in genere, quando funziona, la vita di una squadra è più bella e più semplice. Figuriamoci nel Napoli, sistema tosto e organizzato che si porta però addosso un difetto di fabbrica: concretizza molto meno di quanto produce e crea, tanto da viaggiare con il peggior attacco tra quelle del podio e con il quarto del campionato insieme con la Juve (45). Un dato che racconta chiaramente quanto bene funzioni il resto, considerando che Conte e i suoi hanno collezionato ben diciotto vittorie e diciassette giornate in testa alla classifica e ora inseguono l’Inter a -1, con 2 punti di vantaggio sull’Atalanta. A dieci partite dal gong del campionato non servono semplici reti, ma gol scudetto. Lukaku il decisivo sa come si fa: a segnare e a sognare.  


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I sogni di un ragazzino di (quasi) 32 anni rifiorito a marzo guardando il mare dello scudetto e respirando l’aria di una terza giovinezza sono quelli di sempre: vincere, fare gol. La primavera napoletana di Romelu Lukaku, 10 gol e 8 assist nella terza vita con Antonio Conte, la prima al Napoli, è in realtà la stagione della maturità: per cinque partite ha inseguito la porta esattamente come la squadra ha inseguito la vittoria, e poi nel primo sabato di un mese già interessante ha ricominciato a vibrare contro l’Inter, la vecchia amica, e per finire s’è sbloccato con la Fiorentina. Una domenica fa. A dirla bene, l’ha decisa lui: la rete dell’1-0 da rapinatore e l’assist del bis per il compare Raspadori, più bello anche del colpo del vantaggio. Rom e Jack hanno ballato e rilanciato il Napoli dopo un periodo complesso che ormai è alle spalle. Le ultime due prestazioni hanno restituito prepotenza e punti e rinforzato le ambizioni scudetto, considerando l’emergenza infortuni e il quarto cambio di modulo: il gioco e il dominio espresso sia con i campioni d’Italia sia con la Viola hanno permesso di riacquistare la fiducia e di tenere il passo in vetta. Infiammando i sogni del giovanotto di nome Romelu, sedici anni di carriera il 24 maggio e 32 anni d’età il 13 maggio, proprio in coda al campionato che insieme con i compagni sta facendo di tutto per vincere: finora ci è riuscito soltanto due volte, con l’Anderlecht nel 2010 e con l’Inter di Conte nel 2021. Nel frattempo è sempre più vicino al traguardo dei 400 gol tra club di prima divisione e nazionale belga: ora è a quota 396 seminati tra Premier, Serie A e Pro League alle origini. La cosa curiosa? Quando segna, il Napoli vince sempre: se vuole sognare per benino gli conviene scaldare il sinistro nelle dieci partite che mancano.  


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