© ANSA Il Napoli non si avvicina all'Inter, ma ora il calendario è in discesa
Tutto come prima. Il Napoli non approfitta del regalo dell’Inter e resta dietro di tre punti a sette giornate dalla fine. Il discorso scudetto non è ancora chiuso, ma il tempo a disposizione per Conte diminuisce. Gli azzurri hanno il calendario in discesa, anche se il traguardo si avvicina e il distacco da recuperare non si riduce. Inzaghi ha due mesi ricchi di impegni, ma anche una rosa che può permettergli di andare meno in difficoltà.
Non basta Anguissa
Conte ha sognato il colpaccio a Bologna dopo il vantaggio firmato da Anguissa, ma poi è calato alla distanza e ha subito la rimonta della squadra di Italiano firmata da una magia di tacco di Ndoye, oggetto del desiderio a gennaio proprio del Napoli. Per un tempo gli azzurri hanno sbagliato veramente poco. Corti, attenti, uomo contro uomo quasi a tutto campo. Hanno eluso la pressione feroce rossoblù appoggiandosi spesso a Lukaku, ma non hanno trovato in serata brillante Neres, l’uomo di talento che in partite così dovrebbe fare la differenza. Non hanno demeritato Scuffet (super nel finale su Castro) e Juan Jesus, in campo a sorpresa al posto dei debilitati Meret e Buongiorno.
Il Napoli sparito
È sparito con il passare dei minuti il Napoli, costretto a rintanarsi nella sua metà campo dal ritorno in campo a tutto gas del Bologna. La squadra di Italiano ha preso in mano la partita e alla fine ha portato a casa un punto meritato, che lo tiene in piena corsa Champions. Ha fatto festa alla fine il Dall’Ara, meno felice in tribuna Conte. Resta tutto come prima, manca una giornata di meno ma il calendario del Napoli ora è tutto in discesa. E a quello devono aggrapparsi gli azzurri.
Il calendario fa sognare Conte
Nelle ultime sette giornate il Napoli affronterà in ordine Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari. L’Inter invece Cagliari, Bologna, Roma, Verona, Torino, Lazio e Como, il tutto intervallato da Champions e Coppa Italia. Un vantaggio importante per Conte, soprattutto se riuscirà a dare al Napoli continuità nei 90 minuti. I secondi tempi giocati peggio dei primi stanno diventando una cattiva abitudine.
