Osimhen tra Juve e Arabia: l'offerta da urlo bianconera. Ma De Laurentiis preferisce altro

Il presidente del Napoli vuole monetizzare la cessione del centravanti nigeriano: offerti 85 milioni per il suo cartellino
Osimhen tra Juve e Arabia: l'offerta da urlo bianconera. Ma De Laurentiis preferisce altro© Getty Images
Giorgio Marota
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NAPOLI - Se l’oasi è un deserto che ha smesso di avere sete, Osi, all’anagrafe Victor Osimhen, può diventare quella fonte d’acqua in grado di far sparire con un colpo solo - un colpo da 85 milioni, s’intende - i problemi offensivi della Juve. Inutile girarci troppo attorno, qualcosa lì davanti s’è inceppato: da Vlahovic e Kolo Muani, che alla Signora costano insieme oltre 2,5 milioni lordi di stipendio ogni 30 giorni, sono arrivati appena due gol negli ultimi tre mesi; il serbo non segna dal 23 febbraio (Cagliari-Juve 0-1), il francese ha fatto centro contro il Monza (27 aprile) interrompendo un digiuno di 12 partite. La Signora sta facendo la corsa Champions senza un’arma fondamentale, che tra l’altro potrebbe rivelarsi decisiva in caso di arrivo a pari punti con la Roma visto l’equilibrio negli scontri diretti: le reti, in particolare quelle dei suoi attaccanti.

Juve, Giuntoli punta su Osimhen

Ecco perché la pazza idea Osimhen è diventata, nel corso delle settimane, una tentazione più che suggestiva. Fino a trasformarsi in un contatto vero e proprio, come anticipavamo ieri. La Juve avrebbe messo sul piatto 85 milioni per acquistare prima del Mondiale il bomber nigeriano; in Italia la clausola rescissoria da 75 non vale e, dunque, bisognerebbe trattare con il Napoli che è proprietario del suo cartellino. Dopo aver rifatto il centrocampo e in parte anche la difesa, dove resteranno Kalulu e Kelly e nei prossimi mesi torneranno pure Bremer e Cabal, il piano di ristrutturazione della rosa juventina prevedeva già da tempo un acquisto mirato in attacco.  

Solo che “l’Osi nel deserto” è una metafora che piace parecchio, ed è facile comprenderne il motivo, anche agli arabi. De Laurentiis preferirebbe cedere uno dei simboli dello scudetto 2023 in Saudi Pro League, dove l’Al-Hilal ha le antenne dritte. Il ricco club di Riyad potrebbe garantire all’attaccante un ingaggio triplo, da 30-35 milioni, rispetto agli 11 milioni netti guadagnati oggi al Galatasaray. Possibile che Aurelio accetti di incassare meno - i 75 milioni della clausola - pur di non vendere Osimhen agli eterni rivali bianconeri? Assolutamente sì. Ma conterà soprattutto la volontà del ragazzo, molto attratto dalla proposta faraonica degli arabi ma anche dal corteggiamento del suo ex ds Giuntoli. Il rebus s’intreccia con quello dell’attacco della Juve. Vlahovic ha rispedito al mittente le varie proposte di prolungamento a cifre più basse (da 12 a 8-9 milioni): senza cessione a luglio, il rischio è di perdere a parametro zero, nel 2026, un acquisto costato 70 milioni meno di tre anni e mezzo fa. La sensazione è che Giuntoli recupererà parte del bottino, almeno 40-50 milioni, proprio dalla cessione del nove. Lo scarso rendimento recente di Kolo Muani potrebbe, d’altra parte, trasformarsi in un assist per i dirigenti della Continassa: diventerebbe un pochino più semplice, forse, chiedere al Psg di rinnovare il prestito.

Napoli, gli obiettivi di mercato

Restano in lista altri due profili graditi: Jonathan David, che si svincola dal Lilla ma chiede almeno 30 milioni tra stipendio annuale lordo, bonus alla firma e commissioni all’entourage, e Ademola Lookman, che l’Atalanta valuta 60 milioni. Se il monte ingaggi della Juve si dovesse alleggerire, uno strappo alla sostenibilità per prendere Osi potrebbe anche essere consentito. Come lascia presupporre quell’aumento di capitale promesso da Elkann che, senza quarto posto, crescerebbe fino a 110 milioni andando a coprire il buco dei mancati ricavi Uefa.


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