Roma, Ranieri: «Conte? Ci sono anche io. Un ko con l’Inter non sarebbe la fine»

Il tecnico: «Autostima e convinzione nei nostri mezzi: perdere a San Siro non cambierebbe nulla per noi»
Roma, Ranieri: «Conte? Ci sono anche io. Un ko con l’Inter non sarebbe la fine»© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Claudio Ranieri si candida per la panchina della prossima stagione. Il tecnico testaccino a due giorni dalla sfida contro l’Inter ha di fatto ammesso di voler continuare ad allenare anche la prossima stagione - rinviando per ora un futuro da dirigente -, sperando anche nella conferma da parte di Pallotta: «Essere tifoso e allenare la tua squadra ti rende orgoglioso oltre ogni limite. Sono soddisfatto della mia carriera, che non è finita ancora. Il progetto per il prossimo allenatore? Meno male che avete messo in mezzo anche me (ride, ndr). Non stabilisco i programmi futuri, siamo gli ultimi a sapere le cose. Penso a fare il mio per quest’anno, ma dipende da quello che vuole fare il Presidente e da che cosa faremo alla fine dell’anno». 

Arrivare al quarto posto e di conseguenza qualificare la Roma in Champions League sicuramente gli darebbe una bella spinta. Sei partite alla fine della stagione, sabato l’Inter di Spalletti: «Questo mese e mezzo ci ha portato ad una conoscenza migliore, per i giocatori è più facile che devono capire solamente me, io tutti loro. È logico che le due vittorie (contro Samp e Udinese, ndr) ci hanno dato un’autostima importante: non prendere gol e soffrire per vincerle ci ha dato più convinzione. Se ci fosse una battuta d’arresto non cambierebbe il nostro umore, ma un risultato positivo potrebbe darci una spinta notevole. Far bene significherebbe molto, perdere non cambierebbe la nostra determinazione di arrivare alla fine lottando su ogni pallone, sudare e far vedere ai tifosi che arriveremo a fine anno a testa alta». 

Sulla formazione Ranieri non si sbilancia: «Decido sempre la sera prima della partita. Ho visto tutti bene, vogliosi. Tutte le mie considerazioni saranno messe a punto venerdì sera. Nzonzi o Pellegrini? Lorenzo ha un passo più rapido di Steven. Nzonzi è un punto di riferimento e fa giocare la palla con uno o due tocchi. È un calciatore importante per la squadra». Sul ruolo di Zaniolo invece: «Nicolò non è nel suo momento migliore. Il suo ruolo è da mezzala a tutto campo. Dietro la punta o sull’esterno, è un po’ la stessa cosa. La sua conformazione fisica e mentale in questo momento è mezzala a tutto campo». A San Siro probabilmente Ranieri tornerà a giocare solamente con una punta, abbandonando la coppia Dzeko-Schick inserita «a sorpresa» contro l’Udinese: «Sabato scorso ho fatto il farmacista, sapevo le problematiche in squadra. Sapevo che De Rossi non poteva tenere tutta la partita. Per questo sono partito con due punte. Venerdì sera farò le stesse valutazioni contro una squadra in salute, che corre e lotta. Farò le mie valutazioni pensando ai 90 minuti di San Siro».

Uno stadio che Ranieri ha conosciuto per pochi mesi nella stagione 2011-2012, quando subentrò all’esonerato Gasperini, e a sua volta venne sostituito per lasciare spazio al giovane Stramaccioni: «Ogni città ha differenze, ma dipende dal momento storico. Spalletti conosce benissimo Roma e sta conoscendo Milano. Io ho avuto pochi mesi per conoscere Milano, sono entrato ed uscito in corsa. Ho perso due calciatori come Motta e Coutinho. Fino a quel momento l’Inter si era ripresa, dopo si è perso il punto di riferimento centrale e ci siamo spenti. Adesso tornare a giocare in questo stadio contro l’Inter che è molto vicino alla Champions League, per noi è una bella sfida». 


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