Fonseca: "Mi taglierei lo stipendio per giocare meno partite"

Le parole del tecnico e del portiere giallorosso alla vigilia della sfida di Europa League: "La gara di domani è decisiva solo per il Borussia"
Fonseca: "Mi taglierei lo stipendio per giocare meno partite"© LAPRESSE
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ROMA - Vigilia della delicata sfida di Europa League, la Roma questo pomeriggio è volata in Germania per affrontare domanisera il Borussia Monchengladbach. La squadra giallorossa arriva da tre vittorie consecutive ed è pronta ad affrontare i tedeschi che all'Olimpico strapparono un pareggio soltanto per il rigore inesistente concesso da Collum. Questa sera il tecnico Paulo Fonseca è intervenuto in conferenza stampa dal Borussia Park insieme a Pau Lopez per presentare la sfida di domani. 

CONFERENZA STAMPA FONSECA

In una stagione così complicata per infortuni eccetera, vuole fissare l'importanza di questa competizione per la Roma?
"Chi lavora nella Roma deve sempre pensare a vincere. E' un'altra competizione dalla Champions ma giochiamo per vincere. Conta vincere la prossima partita, noi dobbiamo pensare che giocheremo contro una grande squadra e dovremo vincere". 

Dopo l'episodio del rigore nell'andata si aspetta una particolare attenzione dell'arbitro? E' decisiva domani?
"E' più decisiva per il Borussia che per noi, ma è importante anche per me. Sarà diversa dall'andata. Riguardo la questione dell'andata, ormai è acqua passata, dobbiamo pensare solo a domani e a vincere domani".

Dzeko sembra sempre più ristabilito, cosa significa per una squadra avere uno come la sua esperienza?
Sappiamo che Dzeko è molto importante per noi. Se sta giocando senza la maschera è un segnale che sta bene e che può giocare al 100%. E’ un giocatore molto importante per noi.

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Il numero di infortuni è altissimo in tutti i club. Meno partite significa meno introiti, sarebbe disposto a tagliarsi lo stipendio per giocare meno partite?
Sì, perché no. Sono disposto a tutto, compreso a perdere del denaro per avere un migliore spettacolo. A tutti piace guardare il calcio in televisione, anche a me piace. Al momento si giocano troppe partite e questo da un punto di vista fisico comporta dei problemi che impediscono alle migliori squadre di avere a disposizione i migliori calciatori. Secondo me va ripensato tutto, va trovato il modo di razionalizzare il calendario per organizzare tutto al meglio evitando questi problemi che si verificano nei top club europei. E’ impossibile avere i giocatori sempre al 100% per offrire il miglior spettacolo possibile.

Si legge che su Florenzi avrebbe maturato la decisione di farlo giocare solo da esterno alto. In caso è pronto per tornare domani?
"Florenzi è pronto per domani. Come sapete non parlo delle mie conversazioni con i miei giocatori, ma Florenzi può giocare in diverse posizioni e vediamo se domani giocherà o no".

Che ne pensa del turnover?
"Credo che con tante partite se possiamo cambiare giocatore è importante farlo. Per noi in questo momento non è possibile farlo. Se domani fosse possibile lo farei ma non possiamo farlo".

CONFERENZA STAMPA PAU LOPEZ

Nelle prime 5 giornate di campionato la Roma ha incassato 9 gol. Nelle successive ne ha incassati solo 3…
"Non lo so, la squadra sta imparando e imparerà nei prossimi 2-3 mesi. Sono arrivati molti calciatori nuovi. L’allenatore è nuovo, è una questione di tempo. La Roma prova a vincere giocando bene, stiamo lavorando bene e crescendo ogni partita. E’ la squadra da perseguire".

Giocavi spesso la palla con i piedi anche al Betis?
"Ho giocato la palla con i piedi nel Betis, ma non così. Il mister mi ha aiutato molto a crescere e ho imparato molto con i piedi, sono stato fortunato ad andare in nazionale e forse è grazie a lui".

Nelle ultime 10 edizioni di Europa League le spagnole hanno vinto 6 volte. Hai avuto l’impressione che le italiane la snobbassero? Dove può arrivare questa Roma?
"Ho sempre pensato che le squadre italiane fossero forti. E’ una competizione che mi piace molto ed è importante per me e per tutta la squadra. Pensiamo a ogni partita. Non dobbiamo porci nessun obiettivo adesso, vediamo alla fine della stagione dove siamo e per cosa possiamo lottare".

Qual è il portiere che studi per migliorare?
"Non studio nessuno, ma mi piace imparare da tutti i portieri. Posso imparare da tutti qualcosa".

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Chi è per te il portiere più forte del mondo?
"Non lo so, è difficile parlare solo di uno. Oblak e Ter Stegen sono un po’ più avanti di altri portieri".

Mi ha colpito che avevi detto “Imparerò presto l’italiano”. Ci sei riuscito bene, quanto conta avere un buon impatto imparando subito la nuova lingua?
"Questo dipende. Io l’ho detto da quando sono arrivato che volevo imparare l’italiano velocemente perché era più facile interagire con la squadra e la città. Nei primi mesi ho fatto lezione quasi ogni giorno".

Ti dà più adrenalina quando ti passano una palla e arriva un attaccante o quando stanno per calciare un rigore?
"Non lo so. Da fuori si vede come rischioso quello che facciamo, ma dipende molto dai miei compagni che vogliono la palla. A me piace giocare così, mi diverto di più".


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