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ROMA - Dan Friedkin fa un po’ di conti: se la Roma resta fuori dalla Champions serviranno 150 milioni di investimenti per ricostruire la squadra. Con un nuovo direttore sportivo e con una nuova rivoluzione. Gli uomini del magnate texano hanno voluto incontrare Petrachi la scorsa settimana per capire quale deve essere il piano degli investimenti sul mercato: uno con la qualificazione per la Champions e uno senza. Ieri le parole del direttore sportivo sono state tradotte al prossimo proprietario. Pare che non siano piaciute. Ma da Houston non trapelano reazioni. Friedkin e i suoi uomini sono concentrati sul deal.
Tra marzo e aprile
Comunque il texano sa che è importante fare in fretta, per cominciare a gestire la società e dare certezze ai giocatori. I suoi avvocati proseguono l’attività di due diligence, giunta ormai alle battute conclusive. Si concluderà a fine mese, poi dovrà passare al vaglio del Consiglio d’amministrazione, che deciderà se procedere e fare l’offerta. Su questo non ci saranno sorprese. A quel punto ci sarà il signing entro la metà di marzo. Poi bisognerà aspettare l’ok dell’Antitrust e lanciare l’Opa. Prima di aprile non si arriverà al closing. Siamo ai dettagli per quanto riguarda lo studio delle carte. Dan Friedkin rileverà da Pallotta le dodici società della galassia giallorossa. L’ormai ex presidente (a luglio la sua ultima fugace apparizione in Italia, quando incontrò Fonseca con Baldini e gli altri dirigenti a Siena) potrebbe restare nel mondo del calcio. Con il business fatto con la Roma potrebbe sbarcare nella Premier. Friedkin è assistito dai legali dello studio Chiomenti e dall’advisor JpMorgan. Si avvia alla conclusione di un affare da circa 780 milioni di euro, che gli permetterà di entrare in possesso del pacchetto di maggioranza. [...]
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