Frattesi e la Roma: il destino rovesciato

In estate è stato vicinissimo al ritorno: «Ci sono rimasto male, non riuscivo a reagire». Eppure può ancora rientrare
Frattesi e la Roma: il destino rovesciato© LAPRESSE
Roberto Maida
4 min

ROMA - Il passato torna, soprattutto quando non ha spento il futuro. C’è una partita che Davide Frattesi non avrebbe mai pensato di giocare, l’estate scorsa, semplicemente perché era sicuro di trovarsi dall’altra parte del campo, con l’altra squadra. E’ stato a lungo della Roma, nella fiera virtuale delle chiacchiere e delle speranze, ma poi la Roma non l’ha più riportato a casa. Stasera, con la maglia del Sassuolo, proverà in tutti i modi a farsi rimpiangere. Non per stizza, non per ansia di rivalsa, ma per dimostrare che il legame non si è ancora spezzato. Che forse un sistema per ritrovare la strada di casa c’è ancora. Ed è l’unico possibile: meritarlo sul campo. 

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Il filo

Frattesi è nato a Fidene, una borgata laboriosa a due passi dalla Salaria e dal Raccordo, e si è formato nella Roma dopo un breve tragitto alla Lazio. A Trigoria ha raggiunto le soglie della prima squadra, frequentando anche l’Europa attraverso la Youth League, attirando l’attenzione dei principali allenatori del campionato. Quando la Roma di Monchi ha voluto l’attaccante francese Defrel, Frattesi è finito al Sassuolo in compagnia del difensore Marchizza e ha cominciato il tour delle esperienze: Ascoli, Empoli, Monza. Sempre bravo, sempre pronto. Fino al salto in Serie A dell’anno scorso che sembrava ricalcare un destino già scritto: la Roma, che peraltro possedeva e possiede il 30 per cento sulla rivendita e quindi avrebbe potuto riacquistarlo a prezzi vantaggiosi, come aveva fatto in circostanze analoghe con Lorenzo Pellegrini. Ma non è successo. Giovanni Carnevali, il gestore dell’azienda Sassuolo, ha chiesto più di 30 milioni fino all’ultimo incontro, a Rimini. Quindi una ventina cash più il prestito di Volpato, che per un curioso incrocio oggi al Mapei Stadium dovrebbe giocare la sua prima partita da titolare in Serie A. Troppi per Tiago Pinto, che poi ha chiarito: «Frattesi è il mio calciatore preferito, presto sarà il miglior centrocampista italiano. Ma non siamo riusciti a trovare un accordo. Io nelle trattative sono un po’ tedesco: non mi piace fermarmi troppo quando ballano 2-3 milioni di differenza».

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Delusione

Già ma andatelo a spiegare a lui, Davide, che aveva sentito ardere il brivido della seduzione e poi si è ritrovato controvoglia in ritiro al Sassuolo. «Ci sono rimasto male - ha confessato Frattesi -, sono romanista e non sarei mai andato via da Trigoria. All’idea di tornare pensavo che avrei vinto la mia sfida, dimostrando che la Roma si era sbagliata a lasciarmi partire nel 2017. Il risultato è che in campo vedevo la brutta copia di me stesso. Mi stavo esponendo a una serie di brutte figure ed ero dispiaciuto per la società, per l’allenatore e per i compagni. Ho ripensato a mio nonno Carmine che scriveva le mie pagelle quando ero piccolo e mi è venuto il magone. Allora sono ripartito». In effetti sì: Frattesi ha carburato lentamente ma ha prodotto pian piano un discreto raccolto. Finora ha segnato 4 reti in campionato, tre delle quali al Mapei, il doppio del centravanti della Roma. Ne aveva fatti altrettanti in tutta la prima stagione di Serie A, quindi potrebbe migliorare il record già prima della sosta. Se colpisse anche la squadra del cuore esulterebbe? Scommetteremmo di no, anche perché nella sua testa il sogno del Grande Rientro non è ancora svanito. A 23 anni il tempo resta un elemento favorevole. 


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