Mourinho non molla la Champions: ecco cosa ha detto alla squadra dopo il derby

I Friedkin puntano ai 40 milioni garantiti dalla coppa principale: lo scenario tra campionato ed Europa League
Mourinho non molla la Champions: ecco cosa ha detto alla squadra dopo il derby© Getty Images
Roberto Maida
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Nel momento peggiore, alle pendici di due settimane di vuoto pneumatico, c’è anche un elemento consolatorio: la Champions League resta distante solo un punto, il terzo posto appena tre, con le milanesi ancora da affrontare entrambe all’Olimpico da qui alla fine del campionato. Niente insomma è perduto, come José Mourinho ha ricordato ai giocatori dopo il secondo derby perso e la seconda sconfitta di fila in campionato. La Roma si interroga sul futuro ma si risponde subito con un’ovvietà: sarebbe pericolosissimo mollare il campionato, e quindi negarsi la possibilità di centrare il quarto posto, per dedicarsi all’ambiziosa sfida di scalare l’Euroleague. Due anni fa, quando al posto di Mourinho c’era Fonseca, lo fecero dichiaratamente Pellegrini, Mancini, Cristante, Spinazzola e tutti gli altri, finendo tritati dal Manchester United in semifinale: servì un gol di Mkhitaryan a La Spezia negli ultimi minuti dell’ultima giornata per superare il Sassuolo nella differenza reti e giocare quindi la Conference, con le gloriose conseguenze che sappiamo.

Inquietudini

Mourinho insisterà proprio su questo aspetto. In campionato, nonostante un buon tabellone europeo, la Roma deve cercare di restare aggrappata alle prime, sperando che la Juventus non rientri in ballo complicando ogni prospettiva. Per i Friedkin, che domenica hanno disertato il derby, è fondamentale il ritorno in Champions dopo quattro stagioni di distanza dall’élite. Ne beneficerebbe ovviamente il bilancio disastrato, con un +40 milioni minimo di fatturato garantito, e soprattutto l’appeal. Da Mourinho a Dybala, da Smalling a Matic, in tanti non hanno ancora deciso cosa fare e dove essere l’estate prossima. E non ci riferiamo alle vacanze.

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Crescita

La Roma ha raggiunto il decimo posto del ranking Uefa, che sarebbe un record assoluto se venisse confermato a fine stagione, migliorando dunque l’immagine internazionale. Ma la tagliola del fair play finanziario, dopo il patteggiamento con l’Uefa, si salta presentando altri numeri. Quelli del conto economico, che dopo la cessione di Zaniolo a gennaio ha bisogno di altre plusvalenze (Tiago Pinto stima in 50 milioni il raccolto necessario ad avvicinare l’equilibrio) per rispettare i parametri senza incorrere in un inasprimento delle sanzioni. Solo che per vendere la merce a prezzi convenienti occorre una buona politica di packaging. La Roma in questo senso ha valorizzato certamente Dybala, che è stato preso a parametro zero, ha scoperto la crescita di Cristante, che aspetta ancora la formalizzazione del rinnovo contrattuale, ma sta perdendo ogni giorno milioni potenziali a causa delle difficoltà di Abraham e degli strafalcioni di Ibañez, che erano due tra i giocatori indiziati all’addio. Oggi venderli potrebbe non essere la strategia migliore. Ma per fortuna ci sono ancora 11 partite di campionato e, auspicabilmente, 5 di Europa League per ribaltare le percezioni. Tra un fallimento e un trionfo lo spettro delle opzioni pe la Roma è ancora ricco di tonalità intermedie.  


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