Il carro di Belotti

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Il carro di Belotti© Getty Images
Ivan Zazzaroni
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Le cose migliori della prima Roma della stagione, peraltro priva di Dybala, Pellegrini, Mourinho, Foti, Santos e Salzarulo, tutti squalificati, oltre a Dan Friedkin e altro ancora. 1) Belotti su tutti. Un’estate intera a parlare dell’assenza del centravanti di ruolo - o meglio, della presenza del solo Belotti, nessuna rete nel campionato scorso - e poi, alla prima uscita, il Belo ne ha buttati dentro tre, oltretutto bellissimi, il più spettacolare gliel’ha annullato il Var per una misura di piede (ah, se portasse il 40…). Mourinho l’aveva detto: «Non fate confusione con Belotti, resta qui e farà benissimo». Abbiamo rivisto il Belotti che per il suo ex presidente valeva 100 milioni. Sul carro del Gallo, sorprendentemente ripartito, c’è ancora posto, ma la Roma deve ugualmente completare l’organico con un paio di attaccanti: non si può pretendere lo sfinimento fisico di Andrea e El Shaarawy. Negli ultimi 20 minuti erano da carrello e salsa verde. Dopo aver subìto i no di West Ham (Scamacca), Veliz, Morata (solo cinema), Arnautovic e Santos (Marcos Leonardo) Tiago Pinto vuole e deve fare doppietta, come Belo - Tiago Belo - entro il primo settembre. 2) Il primo tempo della Roma: tanto gioco, bei recuperi, poca imprecisione e un solo tiro concesso a Candreva, che ha sfruttato l’unico buco difensivo in 50 minuti. 3) Aouar. Gioca semplice, è attento e presente, sbaglia pochissimo, ha idee e visione registiche. E guarda avanti. E poi la solita intraprendenza di Renato Sanches: quando è entrato si è notato, anche se ha fatto un po’ di confusione. Lui e Paredes avevano due allenamenti nelle gambe.

E ora le cose meno belle. 1) Lo stordimento generale dopo il primo gol di Candreva. Fino a quel momento la Salernitana non era esistita. 2) Smalling e Spinazzola indietro come i meloni in autunno. L’inconsistenza di Kristensen, mai in partita. Non ha fatto rimpiangere Celik, ma nei pochi minuti in cui ha giocato Karsdorp, che mi piace pochissimo, s’è visto di più. Scarsamente lucido anche Bove, deputato al pressing alto, talvolta altissimo. In più di un’occasione ha cercato un inutile contatto fisico con Fazio. 3) Il terreno di gioco, per dirla alla Mourinho, una merda: il pallone non scorreva, saltellava, il campo sembrava disegnato a corsie, tipo quelle delle corse di cavalli al Luna Park, venghino siori venghino. In sostanza la Roma ha preso un solo punto perché dall’altra parte c’era Candreva in versione stasera mi sento Beckham. Avrebbe meritato il successo.

PS 1. Commovente il ricordo che lo stadio ha tributato a Carlo Mazzone, emozionanti le inquadrature dedicate a Bruno Conti che dalla panchina ritrovata dopo 18 anni sarebbe scattato volentieri in campo per dare una mano alla sua Roma. PS 2. Non bisogna dimenticare che, da giugno a oggi, sessione estiva del mercato, questa Roma è costata Zeru Euru.


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