ROMA - Un sorriso rigoglioso ha acceso la giornata di Trigoria, quando dagli spogliatoi è spuntato il giocatore più atteso per cominciare l’allenamento: Paulo Dybala è tornato in campo, anche se non ha svolto l’intera seduta con il gruppo, e propone la sua candidatura per giocare contro l’Empoli tra 9 giorni. Dybala più Lukaku, si può: Mourinho sospira, la Roma sogna.
Roma, il rilancio con Dybala e Lukaku
La notizia è un favoloso anestetico per la tifoseria, traumatizzata dal peggiore avvio di campionato degli ultimi 28 anni: non succedeva dai tempi del compianto Mazzone alla Roma rimediare un solo punto nelle prime tre giornate. Anche nel 1995, tra l’altro, la sconfitta per 2-1 contro il Milan all’Olimpico certificò la crisi. Ma se quella squadra aveva l’alibi di una qualità media bassa, questa può appellarsi alle troppe assenze e ai ritardi nell’allestimento della mercanzia: campioni come Dybala, Lukaku, Renato Sanches e Pellegrini non si regalano a cuor leggero alla concorrenza. Beh: adesso l’emergenza sembra finita, compreso il caso del capitano che in Nazionale sta gestendo il fastidio all’adduttore riportato a Verona. E nel ciclo di sette partite che accompagneranno Mourinho alla sosta di ottobre, la classifica e gli umori dovrebbero migliorare.
Roma, il piano di Mourinho
Secondo il programma concordato con lo staff medico, Dybala continuerà ad allenarsi a ritmi blandi anche nei prossimi giorni. Nella settimana che conduce verso la partita invece proverà gradatamente a forzare sperando che le sue fibre, già stuzzicate dal male nell’amichevole di Tolosa del 6 agosto, resistano ai carichi crescenti. Molto dipenderà anche dal giocatore che negli anni ha sviluppato una particolare sensibilità e ritiene di conoscere meglio di qualunque specialista i meccanismi del proprio corpo. Ma se non interverranno intoppi e/o rallentamenti, Dybala giocherà titolare contro l’Empoli. Probabilmente verrà sostituito nella ripresa, sperando che il risultato sia favorevole alla Roma. Per poi magari riposare nel faticoso impegno infrasettimanale di Tiraspol, trasferta poco agevole al di là del livello tecnico dell’avversario, ed essere disponibile la domenica successiva a Torino, dove fu decisivo nella scorsa stagione su calcio di rigore.
Dybala, il contributo alla Roma
Fin qui Paulino, come lo chiama Mourinho, ha giocato soltanto 67 minuti a Verona, peraltro senza brillare. È sembrato frenato dalla paura di farsi male e anche un po’ nervoso. Per questa ragione ha preferito fermarsi, rinunciando pure alla chiamata della nazionale argentina. Tutti a Trigoria sanno quanto Dybala tenga a rappresentare la patria: l’anno scorso, come lui stesso ha confessato nelle interviste, ha chiesto di progettare il recupero dopo l’infortunio muscolare contro il Lecce solo in funzione del Mondiale imminente, compresi i minuti giocati nell’ultima partita del 2022 con il Torino che servivano a dimostrare al ct Scaloni l’avvenuta guarigione. Insomma, se Dybala non va in Nazionale e sceglie di riprendere con calma il cammino significa che il problema è significativo. Ora però il peggio sembra passato. Con un pizzico di attenzione Mourinho potrà di nuovo contare su di lui. E c’è da credere che il record negativo stabilito prima della pausa possa essere velocemente cancellato da una serie positiva di risultati: quando sarà al completo, la Roma dovrà almeno provare a inserirsi nella lotta per la Champions. Lo ha detto a chiare lettere il general manager, Tiago Pinto, che è convinto di aver costruito una squadra migliore di quella che aveva lasciato a Budapest.