Roma, c’è un’arma che non funziona più: Mourinho vuole recuperarla

Nelle passate stagioni aveva fatto la differenza: alla base del problema naturalmente le assenze dei migliori interpreti
Jacopo Aliprandi
4 min

C’era una volta la Roma dei gol su palla inattiva, una squadra che sfruttava i calci piazzati in fase offensiva per strappare vittorie in rimonta o in partite tatticamente bloccate. Una Roma che negli ultimi anni ha fatto dei calci d’angolo e delle punizioni (dirette e indirette) sia necessità che virtù. C’era una volta, perché quella abilità al momento sembra essere sparita dalla Roma. Lo ha detto anche Mourinho a più riprese nel corso delle ultime settimane: si aspetta di ritrovare la stessa brillantezza e qualità delle scorse stagioni per avere un’arma in più per battere gli avversari, soprattutto quando le tante assenze compromettono l’efficacia della fase offensiva.   

Roma, focus sui calci piazzati  

Insomma, serve invertire la marcia per ritrovare quella caratteristica che tanto è stata utile nelle ultime due stagioni. Nel primo anno di Mourinho la Roma ha trovato ben 17 gol su palla inattiva: 11 da calcio d’angolo, 3 su punizioni dirette, altrettanti in quelle indirette e 7 su rigore. Il 41% dei gol in campionato in quella stagione sono arrivati da calci piazzati. Dato simile a quello della passata stagione (40%) con 13 gol su 50 tra angoli punizioni e penalty.  Questa stagione? Numeri bassi nonostante le occasioni e il tanto lavoro svolto anche negli allenamenti. Appena due gol arrivati da calcio d’angolo, uno da punizione indiretta e un rigore realizzato da Dybala. Un altro invece lo ha fallito Lukaku contro il Lecce perché l’argentino non era ancora pronto per calciare da fermo. Al di là dell’errore dal dischetto, la Roma ha bisogno di ritrovare i gol con i saltatori di testa, con la qualità di Dybala e Pellegrini per i calci di punizione diretti e dai movimenti della squadra in area su quelli indiretti.  

Roma, tra crisi e assenze

Alla base dei problemi naturalmente le assenze dei migliori interpreti. Come Smalling - il grande assente stagionale - e Ibañez (ceduto in estate e lo scorso anno autore di tre reti di testa) per i calci d’angolo, o come Pellegrini e Dybala per le punizioni. Paredes ha provato a emularli ma senza risultati ottimali. E allora resta nella testa dei tifosi qualche situazione della passata stagione, come il pareggio a San Siro contro il Milan arrivato da un calcio di punizione e un angolo battuti da Pellegrini. O le tre importanti e decisive reti di Smalling contro Cremonese (1-0), Inter (2-1) e Lecce (2-1). Brillano ancora gli occhi ai romanisti anche ripensare al gol su punizione di Pellegrini nel derby di marzo 2022, quello del 3-0 con la doppietta di Abraham. Un altro che lo scorso anno segnò tre gol di testa. Insomma, la Roma ha beneficiato tanto dei calci piazzati nelle ultime due stagioni e adesso Mourinho vuole di più dai suoi anche su questo aspetto. Per aiutare Lukaku nella fase offensiva, lui che adesso è visibilmente stanco dopo le quattordici partite consecutive giocate in giallorosso più quelle con la nazionale belga. Ha segnato un gol nelle ultime cinque partite: Big Rom ha bisogno di aiuto, i calci piazzati possono essere un rimedio.  


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