Mourinho e la Roma, il futuro in due mesi: la proprietà tace e riflette. Lo scenario

Il tecnico, che vuole certezze entro febbraio, acclamato dai dipendenti e dagli sponsor del club all'evento di Natale senza Friedkin: i dettagli
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Chi ieri sera si aspettava un incontro tra José Mourinho e Dan Friedkin è rimasto deluso. In ogni caso l’evento di Natale della Roma non sarebbe stato il momento più appropriato per discutere sul futuro della panchina giallorossa. Sta di fatto che il presidente americano ieri sera non era presente all’hotel Hilton, a pochi passi dallo stadio Olimpico, per la cena organizzata per i dipendenti e gli sponsor del club giallorosso. Una festa da oltre mille invitati alla quale hanno partecipato anche i dirigenti (quindi Tiago Pinto e Lina Souloukou) e i giocatori. C’era naturalmente anche il tecnico, vero Special One e special guest della serata, e naturalmente il più cercato per autografi e selfie. Giocatori e allenatore sul palco della enorme sala riservata per la “Magic Dinner” per prendersi gli applausi dei presenti che hanno riservato un vero boato a José quando annunciato dallo speaker del club: «Ringrazio la proprietà che ci ha permesso di essere qui tutti insieme. Natale significa quasi il finale di un anno e può essere un momento di riflessione. Anche io ho riflettuto e posso dare di più, tutta la squadra può dare di più. E anche voi sponsor potete dare di più (risata generale della sala, ndr). Buon Natale a tutti voi». Dare di più. Un altro messaggio alla Roma sul suo futuro che José vorrebbe ancora legare ai colori giallorossi.

La deadline fissata da Mourinho

Ora la palla passa a Friedkin che nel giro di poche settimane dovrà dare un segnale al proprio tecnico per delineare il futuro. Prima di tutto perché la prossima stagione dovrà essere programmata già all’inizio del 2024, tra strategie di mercato, scelta dell’organico giallorosso ma anche attività di merchendising e quelle logistiche (come ad esempio il ritiro estivo), poi perché anche Mourinho non aspetterà certo in eterno una risposta da parte della proprietà. Anzi, il futuro della Roma si deciderà nel giro di un paio di mesi. In un modo o in un altro. Perché a prescindere dalla volontà di restare nella capitale anche nelle prossime stagioni, è stato lo stesso Mourinho a indicare una deadline: entro febbraio lo Special One vuole sapere se resterà l’allenatore della Roma oppure se dovrà pianificare il suo futuro prendendo in considerazione una delle offerte arrivate negli ultimi mesi da altri club. E attenzione, perché alla finestra non c’è soltanto la ricca Arabia.

Roma tra presente e futuro

Così José con assoluta serenità continua a lavorare sul presente, aspettando un segnale anche per il futuro. Anche perché quest’ultimo passa dalla prossime partite (ma non solo): Napoli, Juventus, Atalanta e Milan in campionato, poi la Coppa Italia e il possibile derby, e lo spareggio di Europa League contro il Feyenoord. Tutto nei prossimi due mesi, sfide chiave che potranno non solo aiutare la Roma a restare in corsa per il quarto posto o la vittoria della Coppa Italia o del torneo europeo, ma che potranno anche dare una maggiore indicazione al presidente americano su quale sia la direzione giusta da seguire per le sorti della panchina. Fosse per la maggioranza dei tifosi e gran parte della squadra, la scelta sarebbe già fatta: il rinnovo di Mourinho sarebbe immediato, senza neanche pensarci visto il lavoro svolto negli ultimi due anni e gli ostacoli superati in questa prima parte di stagioni con le tante assenze per infortunio di giocatori che almeno sulla carta avrebbero dovuto essere fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. La Roma si trova a tre punti dalla Champions, con tante partite da giocare, un girone europeo superato e in corsa naturalmente su tutti i fronti. Mou ha portato decine di milioni di ricavi dalla valorizzazione dei giovani, i sold out (42 in due anni e mezzo), il merchandising oltre che aver portato la squadra alla vittoria della Conference e alla finale di Europa League. Che altro manca? Il sì di Friedkin che scandaglia con i suoi collaboratori profili di tecnici e aspetta altri risultati sul campo. Il futuro però andrà scritto prima dei responsi stagionali. Mou vuole la Roma ma non potrà aspettare in eterno la deciSione del presidente.


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