Stavolta è una vera separazione consensuale, senza dietrologie. Tiago Pinto lascia la Roma dopo tre anni in cui «si chiude un ciclo»: resterà in carica fino al 3 febbraio, giusto il tempo di completare il mercato invernale, e poi svuoterà l’ufficio di Trigoria con 5 mesi di anticipo sulla scadenza del contratto. L’addio è indolore perché da una parte, quella del dirigente portoghese, si erano esaurite le energie per occupare un ruolo difficile; dall’altra, quella dei Friedkin, si era esaurita la pazienza di aspettare un salto di qualità che dal punto di vista operativo non è arrivato.
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