L’ira di Mourinho e quei precedenti con Aureliano

Tecnico e squadra in silenzio: tutti arrabbiati per l’arbitraggio. I tifosi difendono il portoghese
Jacopo Aliprandi

Alla fine della partita Mourinho ha scelto di non parlare. Così come tutta la Roma. Troppo il malumore per un arbitraggio ritenuto negativo verso la sua squadra, troppa la frustrazione per un’espulsione rimediata nel finale quando neanche si era accorto della sanzione di Aureliano nei suoi confronti. Un duello dal primo all’ultimo minuto con l’arbitro di Bologna e che ha scatenato la furia dello Special One per episodi controversi ed errori di valutazione nel corso della partita. Il weekend infuocato sui campi della Serie A si è concluso con la contestazione della Roma e l’ira dello Special One. A cominciare dal fallo di Ruggeri non visto da Aureliano, poi invitato dal Var al monitor per fischiare il rigore.

L'ira di Mourinho

Ma soprattutto il fallo di Kolasinac su Dybala nel finale del primo tempo che si stava involando verso la porta: niente fischio, il tecnico perde le staffe. Sarebbe entrato in campo se ne avesse avuto la possibilità e con gli appunti in mano poi si è diretto verso il quarto uomo per protestare. Doveri non si è mosso, è arrivato invece Aureliano che ha invitato Mourinho a tornare verso la panchina. José è rimasto a bordocampo scatenando uno stallo alla messicana che si è sbloccato solo dopo qualche secondo con il primo passo fatto da Aureliano che si è avvicinato al tecnico, lo ha ammonito e ha cercato il chiarimento. Mourinho ha chiuso la vicenda con un abbraccio e una pacca sulla spalla all’arbitro, ma è stato solo il primo round di un secondo tempo ancora più controverso.


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Roma, silenzio stampa a fine gara

Perché di episodi ce ne sono stati, così come le proteste del portoghese (gli interventi di Scalvini su Pellegrini, il fallo di Scamacca su Mancini) che ha chiuso la partita dal tunnel degli spogliatoi: «Ma io? Ha espulso me?», ha chiesto a più riprese al suo staff. Mentre tutto lo stadio lo acclamava il tecnico ha continuato con le proteste prima di scendere nella pancia dell’Olimpico. Silenzio stampa della Roma, nessun tesserato ha rilasciato dichiarazioni nel posto partita mentre i tifosi sui social hanno invocato nuovamente l’intervento di un dirigente. Nulla di fatto. Così Mourinho ancora una volta sarà costretto a saltare la trasferta di San Siro. Un silenzio a fine partita che fa da eco a quello dello scorso 11 dicembre dopo la sfida sempre all’Olimpico contro la Fiorentina, dove anche lì la società ha protestato per le decisioni arbitrali (con il silenzio dei tesserati, non a parole) mentre il tecnico - che in quel momento era anche sotto indagine della Procura federale - lasciava lo stadio appena finita la partita.


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Il precedente con Aureliano

Non è la prima volta che Mourinho ha da ridire per le decisioni di Aureliano. È successo nel novembre del 2021 in Venezia-Roma con tanti episodi dubbi sui gol della squadra di casa. Poi nel gennaio 2022 quando Aureliano era il Var di Milan-Roma: errori (specialmente il rigore su fallo di mano) che hanno fatto infuriare il tecnico davanti alle telecamere («Il signor Aureliano era a casa ma voleva essere qui con noi. Se sei al VAR e sei nel dubbio bevi una birra e zitto, lascia andare la partita»). Dopo uno scambio di complimenti tra i due dopo Lecce-Roma, ecco un nuovo scontro e un nuovo silenzio assordante dello Special One.


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Alla fine della partita Mourinho ha scelto di non parlare. Così come tutta la Roma. Troppo il malumore per un arbitraggio ritenuto negativo verso la sua squadra, troppa la frustrazione per un’espulsione rimediata nel finale quando neanche si era accorto della sanzione di Aureliano nei suoi confronti. Un duello dal primo all’ultimo minuto con l’arbitro di Bologna e che ha scatenato la furia dello Special One per episodi controversi ed errori di valutazione nel corso della partita. Il weekend infuocato sui campi della Serie A si è concluso con la contestazione della Roma e l’ira dello Special One. A cominciare dal fallo di Ruggeri non visto da Aureliano, poi invitato dal Var al monitor per fischiare il rigore.

L'ira di Mourinho

Ma soprattutto il fallo di Kolasinac su Dybala nel finale del primo tempo che si stava involando verso la porta: niente fischio, il tecnico perde le staffe. Sarebbe entrato in campo se ne avesse avuto la possibilità e con gli appunti in mano poi si è diretto verso il quarto uomo per protestare. Doveri non si è mosso, è arrivato invece Aureliano che ha invitato Mourinho a tornare verso la panchina. José è rimasto a bordocampo scatenando uno stallo alla messicana che si è sbloccato solo dopo qualche secondo con il primo passo fatto da Aureliano che si è avvicinato al tecnico, lo ha ammonito e ha cercato il chiarimento. Mourinho ha chiuso la vicenda con un abbraccio e una pacca sulla spalla all’arbitro, ma è stato solo il primo round di un secondo tempo ancora più controverso.


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