Mourinho via da Roma
Mentre da Londra raccontavano il calcio e il mercato, ieri a Roma andavano in scena gli ultimi ciak, gli ultimi clic e le lacrime immortali di un amore così grande. Mourinho ha lasciato la città, è partito: è saltato su un aereo e poi è decollato verso la Catalogna, Barcellona. Prima di andare, però, alle porte (scorrevoli) della sua ultima residenza romana - un hotel al Gianicolo, a due passi dal Vaticano e dall’ospedale Bambino Gesù - in tanti sono andati a salutarlo. Niente di organizzato, baci e abbracci in forma privata: José s’è fermato con tutti, ha fatto foto, ha firmato maglie e quadri, striscioni e cappelli, stendardi e bandiere. Si è commosso, soprattutto quando ha visto bambini, piccoli tifosi, accompagnati dai genitori.
Popovic e Zerbin
Nel frattempo, ieri non è stato il giorno di Matija Popovic, la stellina serba di 18 anni: sarebbe dovuto apparire allo Stirpe di Frosinone per la partita con il Cagliari, da giocatore in pectore del Napoli pronto al prestito da Di Francesco, ma l’amara scoperta relativa agli slot per gli extracomunitari - «Errore mio, ho sbagliato i calcoli, non possiamo tesserarlo», la spiegazione del dt Angelozzi - ha cancellato l’operazione. La doppia operazione: al Frosinone non andrà Popovic e neanche Alessio Zerbin. La conseguenza è stata questa. Zerbin, a questo punto, dovrebbe essere prestato al Monza.