Svilar e la notte magica di Roma-Feyenoord: "Vi svelo il segreto dei rigori"

Il portiere protagonista nei playoff Europa League e il suo momento d'oro: "Ho sempre sentito il massimo sostegno dalla proprietà"

Tutti i tifosi della Roma hanno ancora impresse negli occhi e nei pensieri le parate con cui Mile Svilar ha contribuito in maniera determinante al successo dei giallorossi ai rigori nei playoff di Europa League contro il Feyenoord. L'estremo difensore serbo è stato protagonista di un'intervista per il podcast ufficiale del club: "Ho sempre avuto la sensazione che qui tutti ci credessero in me. Il primo ero io, devo crederci sempre e lavorare sempre. L’ho fatto e lo farò fino all’ultimo, sono fatto così. Sentivo anche il sostegno della proprietà, del presidente, tutta la squadra ha sentito la stessa cosa. Ryan è stato con noi in pullman verso lo stadio. Era successo altre volte, ma per una partita così importante, così speciale, penso sia un gesto bellissimo da parte sua".

Svilar e la richiesta di De Rossi prima dei rigori contro il Feyenoord

Svilar ha svelato: "De Rossi mi ha detto di stare attento a tenere i piedi sulla linea perché avrebbero rivisto ogni calcio di rigore al VAR. Dopo il primo rigore ci ho pensato, mi sono chiesto se mi fossi mosso prima. Poi ho capito che era regolare, il piede sinistro era sulla linea. Avevo studiato i loro rigoristi: Hancko destra, Jahanbakhsh destra, guarda (mostra il telefono, ndr). La lista che mi ero preparato l'ho riguardata solo la mattina dopo la partita".

Svilar e il suggerimento di Azmoun

Poi un altro retroscena: "Prima dei rigori anche Azmoun mi ha detto che Jahanbakhsh avrebbe calciato alla mia destra piuttosto sicuramente e che lo avrebbe tirato a mezza altezza. Io gli ho detto che lo sapevo e mi sono tuffato lì".


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Svilar, la corsa sotto la Curva Sud e la notte insonne

Svilar ha riavvolto il nastro di un film dal lieto fine: "La mia corsa sotto la Curva non era una cosa pensata, ho sentito di farla in quel preciso momento e rimarrà sempre nella mia memoria. È stato un bel momento, emozionante come l'abbraccio con tutti i compagni davanti ai nostri tifosi. Mamma mia, che bello! Quando ci penso mi viene un sorriso enorme. L'ho visto troppe volte in questi due giorni. Ora però voglio concentrarmi sulla partita di lunedì, che è importantissima. Cosa ho fatto dopo la partita? Sono andato a casa e ho rivisto tutta la partita. Sì, tutta. Ho visto gli highlights di tutte le altre partite di Europa League e Conference League. Mi sono addormentato alle 5:30 e mi sono svegliato alle 8".

Svilar sul Brighton

Sotto col Brighton, avversario negli ottavi di finale: "Sì, guardo la Premier League. Guardo tanto calcio. Il Brighton è un avversario fortissimo, tosto. Sarà difficile, ma credo nelle nostre potenzialità. Ho la sensazione che noi possiamo arrivare lontani e fare qualcosa di speciale. Saranno sicuramente due belle partite. Anche le partite europee nell'Olimpico sono sempre speciali e diverse".


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Svilar, Lukaku e due abbraccio diversi ma simili

Svilar e l'abbraccio a Lukaku dopo Benfica-Manchester United: "Purtroppo me lo ricordo, ma è stato un bel momento nonostante tutto. Tutti fanno degli errori. Lukaku mi ha incoraggiato, mi disse che l'esordio in Champions è una cosa grandiosa e bellissima. L'abbraccio dopo la partita con il Feyenoord è stato un altro bel momento, mai avrei pensato di vivere una cosa del genere sette anni dopo quello che successe".

Svilar: il rapporto con il papà e Rui Patricio, l'idolo Casillas

Il papà di Svilar ha parato tre rigori in una partita di Coppa delle Coppe: "Me lo ha ricordato due giorni fa. Ora, quindi, io devo pararne quattro. Mi sono allenato anche con lui quando era più giovane, ora ha 73 anni e non può calciare molto. Quando sbagliavo qualcosa durante una partita me lo diceva e io piangevo, ma adesso sono felice di avere avuto una papà che mi ha insegnato tante cose. Lui è stato come un maestro, il maestro più grande. I miei modelli sono Neuer e Cech, ma il mio idolo era Casillas. Spero di poter diventare come loro qui a Roma".  

Il rapporto con Rui Patricio: "Rui è un vero uomo, parliamo portoghese e così è più facile dialogare tra di noi. Con Rui Patricio ho una relazione buona, quando lui gioca faccio il tifo per lui e per la squadra".


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Tutti i tifosi della Roma hanno ancora impresse negli occhi e nei pensieri le parate con cui Mile Svilar ha contribuito in maniera determinante al successo dei giallorossi ai rigori nei playoff di Europa League contro il Feyenoord. L'estremo difensore serbo è stato protagonista di un'intervista per il podcast ufficiale del club: "Ho sempre avuto la sensazione che qui tutti ci credessero in me. Il primo ero io, devo crederci sempre e lavorare sempre. L’ho fatto e lo farò fino all’ultimo, sono fatto così. Sentivo anche il sostegno della proprietà, del presidente, tutta la squadra ha sentito la stessa cosa. Ryan è stato con noi in pullman verso lo stadio. Era successo altre volte, ma per una partita così importante, così speciale, penso sia un gesto bellissimo da parte sua".

Svilar e la richiesta di De Rossi prima dei rigori contro il Feyenoord

Svilar ha svelato: "De Rossi mi ha detto di stare attento a tenere i piedi sulla linea perché avrebbero rivisto ogni calcio di rigore al VAR. Dopo il primo rigore ci ho pensato, mi sono chiesto se mi fossi mosso prima. Poi ho capito che era regolare, il piede sinistro era sulla linea. Avevo studiato i loro rigoristi: Hancko destra, Jahanbakhsh destra, guarda (mostra il telefono, ndr). La lista che mi ero preparato l'ho riguardata solo la mattina dopo la partita".

Svilar e il suggerimento di Azmoun

Poi un altro retroscena: "Prima dei rigori anche Azmoun mi ha detto che Jahanbakhsh avrebbe calciato alla mia destra piuttosto sicuramente e che lo avrebbe tirato a mezza altezza. Io gli ho detto che lo sapevo e mi sono tuffato lì".


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