De Rossi, un'idea alla Mourinho: ecco il nuovo modulo

Il tecnico prova diverse opzioni in allenamento, anche perché un eventuale aggiustamento può servirgli a partita in corso contro il Brighton
De Rossi, un'idea alla Mourinho: ecco il nuovo modulo© Getty Images

Pensieri sparsi, esperimenti validi. La Roma pensa al Brighton e ragiona su se stessa. Non è vero e non è detto che squadra che vince non si cambia. Non sempre. Daniele De Rossi ha spesso anzi modificato l’assetto e la strategia in funzione dell’avversario e per questo motivo sta studiando un’idea che possa imbrigliare l’amico De Zerbi giovedì all’Olimpico: un 3-5-2 che ricorda molto lo schieramento utilizzato da Mourinho. Naturalmente con princìpi tattici diversi ma con il medesimo ambizioso obiettivo, cioè vincere la partita. Se lo farà dall’inizio o in corso d’opera lo scopriremo all’annuncio delle formazioni. Di certo è un meccanismo al quale la squadra è stata addestrata. Oggi, alla ripresa a Trigoria, sarà provato.

De Rossi, ipotesi Smalling a tempo pieno

Da domenica il suo staff sta guardando e riguardando le partite del Brighton, senza lasciarsi influenzare dagli ultimi risultati. Parliamo di una squadra molto propositiva che gioca con tre attaccanti spesso stretti, cioè bravi a imbucarsi nel mezzo con la qualità delle giocate. Da qui nasce la prospettiva di un rilancio a tempo pieno di Smalling, inglese contro gli inglesi, che fino a questo momento ha giocato sempre con «due cani da guardia accanto», come De Rossi ha affettuosamente descritto Mancini e N’Dicka. Del resto un’eventuale virata non dovrebbe sorprendere più di tanto: nelle 9 partite organizzate dal nuovo allenatore, la Roma ha cambiato già 5 moduli a seconda delle necessità ed è quasi sempre stata premiata dal risultato. Significa che la squadra ha acquisito negli anni le conoscenze per ripristinare la difesa a cinque ma che al tempo stesso ha dimostrato grande capacità di adattamento alla differente filosofia introdotta dopo l’esonero di Mourinho.

Roma, la situazione terzini

Di uguale al passato sarebbe anche l’impiego di due terzini puri sulle fasce, perché Spinazzola sarebbe in vantaggio su El Shaarawy a sinistra e Celik, elogiato forse non a caso da De Rossi dopo la partita di Monza, sarebbe favorito su Angeliño a destra in assenza degli altri esterni destri di ruolo: Karsdorp ha ancora problemi a un ginocchio mentre Kristensen ha riportato un guaio muscolare e comunque non sarebbe stato eleggibile per questioni di lista in Europa League.


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Roma, cinque nomi sicuri per De Rossi

È solo un’ipotesi, suscettibile di ripensamenti da qui a giovedì. Per gli altri cinque posti della formazione non ci sono discussioni a prescindere dal modulo: Lukaku e Dybala, ritrovatisi anche come coppia in campionato, saranno i due attaccanti mentre il centrocampo sarà guidato da Paredes in regia con Cristante mezz’ala pura e Pellegrini a fluttuare come al solito.

De Rossi sfida De Zerbi: il piano

In ogni caso, anche se la Roma confermasse il 4-3-3 ibrido, De Rossi cercherebbe comunque di controllare la partita con aggressività nel recupero palla e con un fraseggio ad alta intensità nei momenti di possesso. «Quando affronti una squadra che ha la qualità per giocare al calcio, devi toglierle il pallone il più a lungo possibile» ha detto DDR a Monza, commentando l’atteggiamento pensato e sviluppato contro Palladino. L’idea varrà a maggior ragione contro De Zerbi, che in Inghilterra è abituato ad avversari che gli lasciano l’iniziativa per sfruttarne le amnesie difensive. Difficilmente De Rossi si snaturerà in questo senso, perché a sua volta è un allenatore che ama portare tanti uomini nell’altra metà campo, anche se una maggiore copertura, con l’aggiunta di un difensore del genere Smalling, potrebbe aiutarlo a non farsi destabilizzare. E a gestire meglio la fase difensiva sui cross laterali, che sono stati il punto debole della Roma della nuova era: in Europa un gol di troppo può causare l’eliminazione.


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Pensieri sparsi, esperimenti validi. La Roma pensa al Brighton e ragiona su se stessa. Non è vero e non è detto che squadra che vince non si cambia. Non sempre. Daniele De Rossi ha spesso anzi modificato l’assetto e la strategia in funzione dell’avversario e per questo motivo sta studiando un’idea che possa imbrigliare l’amico De Zerbi giovedì all’Olimpico: un 3-5-2 che ricorda molto lo schieramento utilizzato da Mourinho. Naturalmente con princìpi tattici diversi ma con il medesimo ambizioso obiettivo, cioè vincere la partita. Se lo farà dall’inizio o in corso d’opera lo scopriremo all’annuncio delle formazioni. Di certo è un meccanismo al quale la squadra è stata addestrata. Oggi, alla ripresa a Trigoria, sarà provato.

De Rossi, ipotesi Smalling a tempo pieno

Da domenica il suo staff sta guardando e riguardando le partite del Brighton, senza lasciarsi influenzare dagli ultimi risultati. Parliamo di una squadra molto propositiva che gioca con tre attaccanti spesso stretti, cioè bravi a imbucarsi nel mezzo con la qualità delle giocate. Da qui nasce la prospettiva di un rilancio a tempo pieno di Smalling, inglese contro gli inglesi, che fino a questo momento ha giocato sempre con «due cani da guardia accanto», come De Rossi ha affettuosamente descritto Mancini e N’Dicka. Del resto un’eventuale virata non dovrebbe sorprendere più di tanto: nelle 9 partite organizzate dal nuovo allenatore, la Roma ha cambiato già 5 moduli a seconda delle necessità ed è quasi sempre stata premiata dal risultato. Significa che la squadra ha acquisito negli anni le conoscenze per ripristinare la difesa a cinque ma che al tempo stesso ha dimostrato grande capacità di adattamento alla differente filosofia introdotta dopo l’esonero di Mourinho.

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Di uguale al passato sarebbe anche l’impiego di due terzini puri sulle fasce, perché Spinazzola sarebbe in vantaggio su El Shaarawy a sinistra e Celik, elogiato forse non a caso da De Rossi dopo la partita di Monza, sarebbe favorito su Angeliño a destra in assenza degli altri esterni destri di ruolo: Karsdorp ha ancora problemi a un ginocchio mentre Kristensen ha riportato un guaio muscolare e comunque non sarebbe stato eleggibile per questioni di lista in Europa League.


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