
ROMA - Il sogno Champions adesso è appeso un filo, ormai sottolissimo e tirato al massimo. E con l’eventualità che si spezzi ancor prima di arrivare alla fine del campionato. La Roma non può che guardare in faccia alla realtà dopo la deludente sconfitta di Bergamo e constatare che la fiamma della speranza di tornare sul palcoscenico più importante d’Europa dopo cinque stagioni d’assenza si sta facendo sempre più debole, e che adesso a tenerla accesa non è più solo la prestazione della propria squadra, ma soprattutto il rendimento dell’Atalanta. La squadra di Gasp tiene vivo il sogno della Roma di tornare in Champions, ma il paradosso è che adesso De Rossi deve tifare per la Dea in Europa League e sperare che invece non vinca tutte e tre le gare di campionato che ancora deve disputare. Perché per far sì che il sesto posto di trasformi dalla delusione a una festa, la Roma non solo deve battere Genoa ed Empoli, ma deve sperare che i nerazzurri vincano l’Europa League contro il Bayer Leverkusen e arrivino quinti in classifica.
Gli incastri della qualificazione
Tre incastri per rendere positivo questo di finale di stagione e programmare il futuro avvalendosi anche dei ricavi della Champions, ma quantomai complicati e che costringono la Roma a non essere più artefice del proprio futuro europeo. L’incredibile paradosso è che se l’Atalanta vincesse l’Europa League, il prossimo 22 maggio, la squadra giallorossa da sesta non potrebbe comunque festeggiare la qualificazione in Champions. Il motivo? Un calendario che può spingere i bergamaschi al quarto posto (o addirittura al terzo), piazzamento che non concederebbe uno slot in più al campionato italiano per accedere al massimo torneo europeo per club. Per la Roma saranno venti giorni di estenuante attesa e flebile speranza, con due gare da non steccare (anche perché la Lazio è dietro soltanto un punto), ma sempre con un occhio e mezzo puntato sui risultati delle altre.
Champions, tutto passa da Gasperini
Già dalla prossima giornata di campionato, quando la Dea affronterà un Lecce già salvo, e si disputerà il big match tra Bologna e Juventus. Se Gasperini dovesse vincere al Via del Mare la Roma avrebbe prima di tutto la matematica certezza di non poter più raggiungere il quinto posto, ma poi vedrebbe i nerazzurri avvicinarsi a una delle due squadre sopra di loro (o entrambe in caso di parità), quindi a essere più vicini al quarto posto e con una partita in meno. A quel punto anche se Bologna e Juve vincessero le rispettive gare nell’ultima giornata di campionato, l’Atalanta in caso di vittoria contro il Torino supererebbe una delle due nel recupero da giocare contro la Fiorentina a fine campionato. E allora il destino della Roma si deciderebbe soltanto il 2 giugno. Comanda Gasp, c’è poco altro da dire. E dopo aver mandato Juventus e Bologna in Champions, deciderà anche il prossimo cammino europeo della Roma, ora nel limbo. De Rossi lavora, aspetta e poi spera. Facendo il tifo per la Dea, ma solo in Europa League.