Juric parte con Dybala: come giocherà il tecnico, le scelte per Roma-Udinese

Il nuovo allenatore giallorosso lavora per disegnare la formazione del debutto: l’argentino gli piace
Roberto Maida

La prima regola è stare insieme. Ivan Juric ha imposto già una disciplina diversa ai giocatori della Roma: allenamento al pomeriggio e a seguire cena tutti insieme. Ieri e anche oggi, a Trigoria. Domani poi con ogni probabilità lascerà al gruppo la libertà di di andare a casa a dormire: il ritiro casalingo non è fondamentale neanche per lui. La novità conviviale non ha entusiasmato la squadra, diciamo così. Ma questa è una settimana particolare, in cui il legame emotivo con De Rossi e la sofferta separazione influenzano in modo decisivo gli umori della truppa. Dalla prossima, quando la conoscenza reciproca sarà migliorata, magari andrà meglio. E i giocatori torneranno a scegliersi i ristoranti preferiti anche quando si sarà fatta sera.

Roma, le prime mosse di Juric

Ma a due giorni dal debutto contro l’Udinese, ai Friedkin interessa soprattutto il lavoro sul campo. Non è pensabile che in quattro allenamenti Juric sia riuscito a plasmare la Roma a a propria immagine e somiglianza. Ma è immaginabile che già domenica vedremo una squadra nuova, nell’atteggiamento più che nello schieramento. La marcatura uomo contro uomo, a tutto campo, è uno dei princìpi solidi del nuovo tecnico, che erediterà poi volentieri la difesa a tre già adottata da De Rossi. Naturalmente con meccanismi differenti. Il dubbio che l’organico attuale sia adatto alle caratteristiche di dinamismo e fisicità richieste da Juric è legittimo. Starà anche al capo adeguarsi alla situazione.

Roma, la prima formazione di Juric

Vogliamo provare a ipotizzare la sua prima formazione? Svilar in porta; terzetto difensivo composto da Mancini e N’Dicka con Hermoso centrale. Ecco l’idea che può prendere corpo. Hermoso come Buongiorno del Torino, da playmaker difensivo, per sfruttarne i piedi buoni. In futuro, quando sarà in condizione, al centro potremo vedere anche Mats Hummels, che rischia di pagare più degli altri il cambio tecnico-tattico per questioni anagrafiche: a quasi 36 anni non è facile reggere certi ritmi di intensità.


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Juric parte con Dybala

Il problema per il momento non dovrebbe riguardare Paulo Dybala, al di là della clausola contrattuale che imporrebbe il rinnovo dopo un certo numero di presenze da 45 minuti. Dybala è un campione e a Juric i campioni piacciono. Anzi, si può dire che Juric si sia accorto di Paulo prima di tanti altri. A Palermo, da vice di Gasperini, ne sollecitò il lancio nel campionato 2012/13. Per questo dovrebbe ripartire da lui contro l’Udinese. Almeno questo lasciano intuire le prove tattiche dei primi due allenamenti. Dybala è davanti a Soulé: i due tornano competitor per la stessa mattonella nel 3-4-3 (o meglio 3-4-2-1), in cui l’altro posto potrebbe essere occupato da El Shaarawy, più di Pellegrini che non è al top.

Roma, con Juric può rientrare Zalewski

E i quattro di centrocampo? Sembra intoccabile Koné: per l’altro ruolo di mediano si giocano un posto Cristante, Paredes e Pisilli. Anche Pellegrini potrà entrare nel sistema. A sinistra dovrebbe toccare ad Angeliño mentre sull’altra fascia, almeno inizialmente, il titolare potrebbe essere Celik. Attenzione però perché Zalewski è vicino al reintegro: Juric lo avrebbe preso volentieri al Torino e intende provarlo come esterno destro. Sui lati il nuovo allenatore pretende qualità.


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La prima regola è stare insieme. Ivan Juric ha imposto già una disciplina diversa ai giocatori della Roma: allenamento al pomeriggio e a seguire cena tutti insieme. Ieri e anche oggi, a Trigoria. Domani poi con ogni probabilità lascerà al gruppo la libertà di di andare a casa a dormire: il ritiro casalingo non è fondamentale neanche per lui. La novità conviviale non ha entusiasmato la squadra, diciamo così. Ma questa è una settimana particolare, in cui il legame emotivo con De Rossi e la sofferta separazione influenzano in modo decisivo gli umori della truppa. Dalla prossima, quando la conoscenza reciproca sarà migliorata, magari andrà meglio. E i giocatori torneranno a scegliersi i ristoranti preferiti anche quando si sarà fatta sera.

Roma, le prime mosse di Juric

Ma a due giorni dal debutto contro l’Udinese, ai Friedkin interessa soprattutto il lavoro sul campo. Non è pensabile che in quattro allenamenti Juric sia riuscito a plasmare la Roma a a propria immagine e somiglianza. Ma è immaginabile che già domenica vedremo una squadra nuova, nell’atteggiamento più che nello schieramento. La marcatura uomo contro uomo, a tutto campo, è uno dei princìpi solidi del nuovo tecnico, che erediterà poi volentieri la difesa a tre già adottata da De Rossi. Naturalmente con meccanismi differenti. Il dubbio che l’organico attuale sia adatto alle caratteristiche di dinamismo e fisicità richieste da Juric è legittimo. Starà anche al capo adeguarsi alla situazione.

Roma, la prima formazione di Juric

Vogliamo provare a ipotizzare la sua prima formazione? Svilar in porta; terzetto difensivo composto da Mancini e N’Dicka con Hermoso centrale. Ecco l’idea che può prendere corpo. Hermoso come Buongiorno del Torino, da playmaker difensivo, per sfruttarne i piedi buoni. In futuro, quando sarà in condizione, al centro potremo vedere anche Mats Hummels, che rischia di pagare più degli altri il cambio tecnico-tattico per questioni anagrafiche: a quasi 36 anni non è facile reggere certi ritmi di intensità.


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