BORAS (SVEZIA) - C'è una città intera che aspetta la partita di domani, c'è una tifoseria che aspetta da undici anni di vivere alla Boras Arena una partita europea nella fase a gironi. Anzi, adesso nella fase a classifica. L'Elfsborg si prepara alla grande sfida di domani contro la Roma, i tifosi non vedono l'ora di vivere la gara e l'atmosfera europea e stanno preparando una grande coreografia per dare al club il bentornato in Europa League.
Roma, le insidie della sfida con l'Elfsborg
L'attesa dell'Elfosborg, la preparazione della Roma che nella fase di rifinitura ma anche nelle analisi video dell'avversaria ha preparato tutto ai minimi dettagli. Anche i fattori climatici e ambientali. Partiamo dalle temperature. Domani si giocherà alla Boras Arena, piccolo gioiellino da 16 mila posti, con una temperatura già invernale: 5-6 gradi che percepiti saranno anche meno visto il forte vento freddo che sta caratterizzando queste giornate nella città scandinava. Il primo grande freddo da affrontare, una minaccia vera e propria per la squadra che invece è ancora abituata ad allenarsi con 27 gradi nella Capitale.
L'altra insidia riguarda al campo. Non ghiacciato, bensì "plastificato" (cit. Mourihno). Si giocherà su erba sintetica al 100%, un'esperienza che ancora non è digerita dalle squadre e che se vissuta una tantum rischia di essere un'avversaria in più nella partita. Ricorderà la Roma la doppia trasferta a Bodo, in Norvegia e quell'umiliante sconfitta per 6-1. Così Juric dovrà fare i conti anche con il prato oltre che al clima e naturalmente a una squadra che non aspetta altro che giocare questa gara.
Elfsborg, il messaggio dei tifosi
Così come i tifosi che hanno distribuito via social ma anche con locandine un comunicato per caricare ulteriormente l'ambiente: "Ora siamo qui. Dopo una magica estate di qualificazioni e un'importante gara giocata contro l'AZ, adesso ci prepariamo per la prima sfida in casa. La Roma è uno dei principali club europei, noi quando scendiamo in campo per una partita dobbiamo rappresentare un'intero Paese ma dobbiamo essere consapevoli di rappresentare anche gran parte della bellezza che ancora rimane nel calcio. Viviamo un campionato con pressi di biglietti alla portata, sia l'ultimo avamposto della regola del 51%". Nel campionato svedese, così come nella Bundesliga, esiste la regola del 50+1, ovvero quella che stabilisce come il 51% di un club non possa appartenere a una persona o azienda. La parola d'ordine deve essere sempre azionariato popolare. Prosegue il comunicato: "Siamo l'Elfsborg, dove l'undici titolare significa ancora che metà della squadra è cresciuta in casa. Viviamo questo sogno europeo rispettando i nostri valori e godendocela fino in fondo".