ROMA - Completo scuro e camicia bianca: Ivan Juric si è presentato tirato a lucido per Roma-Torino. Non proprio il suo stile perché l’allenatore della Roma è un appassionato di death metal. Insomma, predilige jeans, maglietta e polvere. Era teso, nervoso, pensieroso. Del resto, affrontava la partita verità dopo la debacle del Franchi. Forse ha fatto un buco a terra per quanti chilometri ha percorso dentro l’area tecnica. È andato su e giù a braccia conserte o con le mani dietro la schiena, anche se a intervalli più o meno regolari si inginocchiava per avere una visuale migliore. Poche indicazioni, solo qualche scambio di vedute con il vice Paro. È rimasto in trance agonistica fino al novantesimo a giocare una partita dentro la sua testa. Al triplice fischio, l'ex Torino è entrato in campo per applaudire e abbracciare i suoi ragazzi.
Juric, l'esultanza sul gol di Dybala
Quando Dybala ha portato in vantaggio la Roma, Juric è esploso in un’esultanza genuina, quasi tenera. Prima ha fatto una specie di salto e poi ha alzato entrambe entrambe le braccia al cielo. Un gol liberazione. Un gol che ha messo un chiodo sulla sua panchina. Non solo. Mancini è stato il primo ad andare verso l’allenatore: batti cinque e via. Anche Pellegrini e Cristante hanno esultato in panchina. Una bella fotografia dopo quello che è successo a Firenze, quando sono volate parole pesanti (e non solo).
La Roma vince ma l'Olimpico è freddo
L’accoglienza però era stata glaciale. Juric, infatti, è stato fischiato durante la lettura delle formazioni. Lo stesso trattamento è stato riservato alla squadra prima e dopo il riscaldamento. L’unico a “salvarsi” è stato Hummels che ha ricambiato il saluto della Sud. Celik e Zalewski sono stati fischiati tantissimo, mentre hanno ricevuto applausi Koné, Baldanzi e Pisilli. Altri nomi sono passati nell’indifferenza generale, vedi quello di Le Fée. Per Dybala, invece, c’è stata una mezza ovazione a scatola chiusa. Traduzione: i tifosi sapevano che il numero 21 era l’unico uomo che poteva fare davvero la differenza sotto porta. Niente sconti per Pellegrini e Cristante, che sono stati sommersi dai fischi nel momento delle sostituzioni. El Shaarawy, al contrario, è stato accolto da un boato fragoroso.
Nessun gesto della Curva Sud
Nessun gesto eclatante da registrare. La Curva Sud non ha replicato la contestazione contro la famiglia Friedkin. Non sono comparsi striscioni nei confronti della proprietà e neppure dei giocatori. Inoltre, i tifosi hanno deciso di non restare in silenzio né di lasciare il settore vuoto per protesta. Durante Roma-Torino le bandiere hanno ricominciato a sventolare come prima e più forte di prima. Una tregua? Sembra di sì. Nel secondo tempo la Roma è stata sostenuta nonostante il momento difficile. «Tifiamo solo la maglia», è stato però l'ultimo coro.
Roma, finiti i tempi dei sold out
Il dato ufficiale dice che gli spettatori erano 60.920. Ma è viziato dal fatto che molti abbonati non erano presenti fisicamente allo stadio. Infatti, erano visibili a occhio nudo dei buchi in quasi tutti i settori, dalla Tribuna Tevere alla Curva Sud, dai Distinti alla Curva Nord. Nella parte più alta della Sud c’erano più seggiolini vuoti che pieni: un evento strano. Lo scollamento, in ogni caso, è evidente e sembra peggiorare partita dopo partita. I tempi dei sold out a raffica sono finiti da un pezzo.