Povero Hummels, non gliene va bene una. Un attacco febbrile gli ha impedito di riprendere gli allenamenti con la Roma, nella settimana che sarebbe servita per attirare l’attenzione di Ranieri. Addirittura non è tornato in Italia, fermandosi in Germania dove aveva trascorso il weekend, per guarire più in fretta in casa sua. Anche a Napoli non giocherà. E chissà quando avrà un’occasione. Perché il suo problema non è soltanto il termometro salito improvvisamente.
Hummels in ritardo
Juric non era pazzo se lo teneva sempre fuori. Addirittura ha rinunciato a lui a Bruxelles quando mancava il titolare di cattedra, cioè N’Dicka, anche lui a letto con l’influenza. Contro il Saint-Gilloise in difesa si piazzò Cristante, in assenza anche di Hermoso che non si era - non si è - ristabilito dall’infortunio muscolare. C’era un motivo, no? I test atletici, ma anche gli allenamenti osservati da vicino, hanno svelato che Hummels non ha ancora raggiunto il livello dei compagni. Fatica molto se si alza l’intensità del lavoro, anche dopo due mesi e mezzo in cui ha lavorato con grande professionalità a Trigoria. Insomma Ranieri, che è stato il primo a domandarsi «perché non gioca questo ragazzo?» in conferenza stampa, si è dato una risposta abbastanza veloce: il totem tedesco non gioca perché è in ritardo di condizione. Contro Conte, contro Lukaku, andrà di nuovo in panchina. Poi si vedrà.