A favore
Le due argomentazioni principali sono l’annata della Roma e il modo di giocare di quest’anno. In sostanza: bisognerebbe dare più tempo a Dovbyk per adattarsi al campionato italiano, la storia è zeppa di bomber che non hanno brillato subito alla prima stagione in Serie A (se si pensa poi a come ha cominciato tutta la squadra...). In Spagna, dove l’ucraino è stato capocannoniere, si gioca un calcio diverso, quindi bisogna avere ancora fiducia in Artem, anche perché non si diventa pichichi della Liga per caso. Tanti sostengono che in molte partite Artem non viene messo nelle condizioni per dare il meglio dove può incidere di più, in area. Anche in questo caso si può citare Ranieri: “Dobbiamo servirlo meglio, deve poter tirare di più in porta”. Inoltre è vero che magari nei big match non si esalta ancora, ma ha uno score di gol da tre punti invidiabile. Bisogna aiutarlo di più, magari mettendogli vicino un attaccante con cui scambiare e che gli tolga tutte le attenzioni delle difese avversarie. Insomma un gioco più d’attacco esalterebbe i suoi punti di forza e maschererebbe quelli deboli, invece che il contrario. Qualcuno si spinge oltre: “Con Spalletti farebbe 30 gol facili facili”.
Il futuro
Difficile prevedere ora il futuro di Dovbyk. L’investimento del club per portarlo via dalla Liga (strappandolo all'Atletico Madrid) è stato ingente e rivendere il giocatore senza andare a perderci non sarebbe un’impresa da poco. C’è poi una questione abbastanza cruciale da valutare: il prossimo allenatore. Bisogna anche capire se riuscirà finalmente a risolvere una volta per tutte i problemi fisici che lo hanno rallentato in questa stagione. Insomma, tutto è possibile.