Roma, cosa serve per conquistare almeno l’Europa League 

La Champions resta molto difficile da raggiungere: è tuttavia importante (anche per il bilancio) giocare in campo internazionale: i dettagli
Roberto Maida

Tre vittorie e tre pareggi. Oppure quattro vittorie e due sconfitte. Totale: 12 punti. Con questo raccolto, da qui alla fine del campionato, la Roma dovrebbe garantirsi uno slot internazionale, probabilmente in Europa League. A Trigoria giudicano molto difficile la corsa alla Champions, nonostante un distacco accettabile (-5) dal quarto posto della Juventus. Il vero obiettivo, anche se Dybala sogna il miracolo, è il quinto. O anche il sesto, che varrà la qualificazione diretta alla seconda coppa se il Milan non vincerà la Coppa Italia restando fuori dalle prime sei. E comunque, nella peggiore delle ipotesi, consentirebbe almeno l’abilitazione ai preliminari di Conference. 

Roma, la rincorsa per l'Europa

I due pareggi contro Juve e Lazio, in un momento di leggero appannamento, possono essere visti in chiave positiva perché hanno prolungato l’imbattibilità a 16 giornate. Ma Ranieri sa che deve pigiare di nuovo il piede sull’acceleratore per completare il suo capolavoro e lasciare all’erede una squadra ancora pronta a misurarsi in campo internazionale. Il primo obbligo è battere il Verona sabato sera all’Olimpico e salire a 57 punti. Poi cercare di grattare il più possibile dalle quattro sfide d’alta quota: nell’ordine Inter fuori, Fiorentina in casa, Atalanta in trasferta e Milan nel tepore domestico. L’ultima giornata, che nei calcoli della società dovrà fruttare i 3 punti risolutivi, sarà in casa del Torino che non avrà motivazioni di classifica.  Con tanti scontri diretti da vivere e da osservare, la Roma a quota 66 dovrebbe essere in linea con i programmi. L’ideale sarebbe non perdere mai e strappare punti soprattutto a Milan e Fiorentina, per tenerle a distanza. Ma se arrivassero nei quattro scontri diretti due vittorie e due sconfitte, in ogni caso il bottino finale sarebbe rassicurante. Sarebbe un traguardo ragguardevole, per come era piazzata la squadra a dicembre dopo il ko di Como: da allora, la Roma ha conquistato 38 punti in 16 giornate, alla media di 2,37 a partita. Per arrivare felice alla fine le “basterà” tenere un passo di 2 punti netti. Significherebbe, nonostante la partenza shock, chiudere a +3 rispetto agli ultimi tre campionati in cui i punti sono sempre stati 63.  


GRAZIE MISTER! Abbonati e ricevi la maglia dedicata a Claudio Ranieri a casa tua a soli 15,90۩ RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma, rischio sacrificio sul mercato 

L’Europa è un luogo dove i giocatori si divertono di più e dove le società vogliono andare per alleggerire i bilanci. La Roma, dopo sei stagioni senza Champions, ha bisogno di iniezioni di denaro, essendo ancora condizionata nelle strategie dal fair play finanziario. Rinunciare a quei 30-35 milioni dell’Europa League complicherebbe i piani del mercato estivo, costringendo per la prima volta Dan Friedkin a vendere un giocatore fondamentale. Chi? Ovviamente molto dipenderà dalle proposte. Ma Ghisolfi e Ranieri hanno indicato alla proprietà la necessità di proteggere Mile Svilar, che sta trattando il rinnovo del contratto. Salvo offerte irrinunciabili, tipo quella che spedì Alisson al Liverpool sette anni fa, la Roma non lo venderà e ne accontenterà le richieste economiche. Piuttosto sacrificherà Evan N’Dicka, sempre a fronte di offerte congrue: le sue parole dei giorni scorsi hanno lasciato intendere che la porta è aperta sia pure «con grande rispetto della Roma». In sostanza N’Dicka non imporrà la sua volontà per andare via ma concorderà con la società una strategia che possa essere conveniente per tutti. La Roma non a caso ha individuato il francese Solet dell’Udinese come sostituto. Sia N’Dicka che Svilar sono arrivati a parametro zero quindi genererebbero una plusvalenza molto appetibile. Per una società che deve ristabilire l’equilibrio entro il 2026, pena sanzioni molto pesanti dell’Uefa, è impossibile non tenerne conto. Senza i ricavi europei soprattutto.    

GRAZIE MISTER! Abbonati e ricevi la maglia dedicata a Claudio Ranieri a casa tua a soli 15,90۩ RIPRODUZIONE RISERVATA

Tre vittorie e tre pareggi. Oppure quattro vittorie e due sconfitte. Totale: 12 punti. Con questo raccolto, da qui alla fine del campionato, la Roma dovrebbe garantirsi uno slot internazionale, probabilmente in Europa League. A Trigoria giudicano molto difficile la corsa alla Champions, nonostante un distacco accettabile (-5) dal quarto posto della Juventus. Il vero obiettivo, anche se Dybala sogna il miracolo, è il quinto. O anche il sesto, che varrà la qualificazione diretta alla seconda coppa se il Milan non vincerà la Coppa Italia restando fuori dalle prime sei. E comunque, nella peggiore delle ipotesi, consentirebbe almeno l’abilitazione ai preliminari di Conference. 

Roma, la rincorsa per l'Europa

I due pareggi contro Juve e Lazio, in un momento di leggero appannamento, possono essere visti in chiave positiva perché hanno prolungato l’imbattibilità a 16 giornate. Ma Ranieri sa che deve pigiare di nuovo il piede sull’acceleratore per completare il suo capolavoro e lasciare all’erede una squadra ancora pronta a misurarsi in campo internazionale. Il primo obbligo è battere il Verona sabato sera all’Olimpico e salire a 57 punti. Poi cercare di grattare il più possibile dalle quattro sfide d’alta quota: nell’ordine Inter fuori, Fiorentina in casa, Atalanta in trasferta e Milan nel tepore domestico. L’ultima giornata, che nei calcoli della società dovrà fruttare i 3 punti risolutivi, sarà in casa del Torino che non avrà motivazioni di classifica.  Con tanti scontri diretti da vivere e da osservare, la Roma a quota 66 dovrebbe essere in linea con i programmi. L’ideale sarebbe non perdere mai e strappare punti soprattutto a Milan e Fiorentina, per tenerle a distanza. Ma se arrivassero nei quattro scontri diretti due vittorie e due sconfitte, in ogni caso il bottino finale sarebbe rassicurante. Sarebbe un traguardo ragguardevole, per come era piazzata la squadra a dicembre dopo il ko di Como: da allora, la Roma ha conquistato 38 punti in 16 giornate, alla media di 2,37 a partita. Per arrivare felice alla fine le “basterà” tenere un passo di 2 punti netti. Significherebbe, nonostante la partenza shock, chiudere a +3 rispetto agli ultimi tre campionati in cui i punti sono sempre stati 63.  


GRAZIE MISTER! Abbonati e ricevi la maglia dedicata a Claudio Ranieri a casa tua a soli 15,90۩ RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Roma, cosa serve per conquistare almeno l’Europa League 
2
Roma, rischio sacrificio sul mercato