
Una super rimonta: dalla (quasi) zona retrocessione in Serie A al sogno Champions League. Claudio Ranieri si conferma il "Sir delle panchine bollenti", traghettatore soprattutto con la sua Roma dopo una prima parte di stagione molto critica sotto la guida di Daniele De Rossi e Ivan Juric, entrambi esonerati dal presidente Friedkin. La sua "cura" gli è valsa la consegna del premio Ussi alla carriera, conferitogli al Centro tecnico di Coverciano. "Se fossi arrivato ad inizio campionato la Roma avrebbe avuto più punti? Non mi piacciono questi paragoni, chi era prima di me ha fatto del suo meglio, io sono arrivato in un momento difficile - ha detto l'allenatore della Roma nel suo discorso di ringraziamento -. Forse proprio l'essere arrivato in difficoltà mi ha aiutato, proprio la difficoltà di quei giocatori che avevano perso un po' la consapevolezza di quanto erano bravi. Io ho cercato di fare meno errori possibili, perché poi la bravura va sempre a chi va in campo. L'allenatore, sì, serve ad essere credibile, a dare le giuste indicazioni, ma poi sono loro i principali attori. Lo pensavo da giocatore e lo penso adesso dopo 35-37 anni da allenatore. Come si fa a rimotivare la Roma, che ra una squadra sconfortata? Non lo so come ho rimotivato la squadra ma io non sono uno che ha studiato psicologia. No, io quello che sento lo dico. Forse la mia credibilità è proprio che io parlo con il cuore ai giocatori, dico quello che sento. Tutto chiaro".
Un futuro senza panchina
"Il tesserino di allenatore riconsegnato a Coverciano? Sono cose che si dicono ma il mio tempo è finito, è ora che facciano anche gli altri. Mi sono divertito, sono stato bene, il calcio mi ha dato tantissimo. Adesso sono stato chiamato ad un altro tipo di impegno, mi auguro che vada bene e di non fare danni dall'altra parte". Non sembra ci sia nel suo futuro l'occasione di restare sulla panchina giallorossa: "Non mi tirate per la giacca. Il calcio mi ha dato tanto, è la mia vita e tutto, perché c'è un momento in cui si deve dire basta. Basta perchè è giusto così, anche lasciare in un momento positivo. Avevo detto basta a Cagliari e lo dicevo con il cuore, ed anche mia moglie mi aveva creduto. Mi ha chiamato la Roma, ho detto sì ad un anno da allenatore e due da senior advisor. Ho accettato, adesso per me è importante questa cosa, poi Dio vedrà...", ha concluso il tecnico testaccino.
Il prossimo allenatore della Roma sarà Gasperini?
La vittoria a San Siro di ieri della Roma contro l'Inter ha favorito sicuramente il Napoli, che dopo il 2-0 al Torino è tornato primo in classifica, a +3 da Inzaghi. Un risultato che ha galvanizzato i tifosi azzurri che credono al quarto scudetto, il primo con Antonio Conte, e che sui social si sono scatenati con i ringraziamenti verso Ranieri. Situazione che si è ripresentata proprio durante la premiazione con un tifoso che si è avvicinato al mister per abbracciarlo e dirgli grazie a nome di tutti i napoletani, dando vita a un simpatico siparietto. In vista del rush finale per un posto in Champions e dello scontro diretto all'Olimpico con la Fiorentina si è limitato ad una battuta: ''Se la gara di domenica è decisiva? Adesso tutte le partite sono decisive'. E poi ha fatto chiarezza sul suo futuro da dirigente: ''Sarò senior advisor e in tutta franchezza non so neppure bene cosa sia...Se ho parlato con Gasperini? Non ancora, magari lo farò dopo ma con tutti voi presenti". Un guizzo rivolto alla platea dell'Aula Magna dove era presente appunto anche il tecnico dell'Atalanta, anche lui fra i premiati, e che riaccende il toto nomi per il prossimo allenatore del club romanista.