N'Dicka e la Roma, futuro insieme: piace a tanti, ma i Friedkin non vogliono cederlo

Il difensore è diventato un riferimento imprescindibile della Roma: in campionato non ha saltato un solo minuto
N'Dicka e la Roma, futuro insieme: piace a tanti, ma i Friedkin non vogliono cederlo© BARTOLETTI
Roberto Maida
4 min

ROMA -  Vale per i campionissimi, vale per gli inossidabili: in squadra lui e altri 10. Non c’è Roma senza Evan N’Dicka. E’ uno dei due calciatori di movimento - l’altro è Baschirotto del Lecce - ad aver giocato tutti i minuti del campionato. Non si ferma mai. In compenso ferma gli altri, con la pulizia degli interventi e anche con qualche furbata: la trattenuta su Bisseck a Milano è stata evidente, ma ritirata in tempo per evitare che l’arbitro e il Var assegnassero il rigore all’Inter. «Per me non c’era - ha spiegato il protagonista - e Bisseck lo sa, essendo un difensore come me. Quei contatti non si fischiano, dai». Non la pensano così, comprensibilmente, i tifosi interisti, che avrebbero allentato la tensione se fosse arrivato il pareggio all’ultimo minuto. Ma così non è stato e quindi, nel rapporto costo/opportunità, ha vinto N’Dicka. Che ha rimediato a una sbavatura sbilanciando l’avversario e custodendo il tesoro. Se Ranieri spera ancora (silenziosamente) nella Champions e conta di lasciare al successore la squadra almeno in Europa, è anche merito delle sue colonne difensive: Mancini da centrale fra i centrali è una scultura tattica plasmata dall’allenatore pensionando, N’Dicka è una sicurezza già dallo scorso anno e deve restarlo anche in prospettiva.

N’Dicka, tentazioni dal mercato

Eh. Un giocatore così preciso, puntuale e integro, che per di più non ha ancora compiuto 26 anni, ha attirato l’attenzione di tanti club importanti. In Francia, intanto, la patria dove è nato e cresciuto, c’è il Psg che ha chiesto informazioni. In Germania, dove ha giocato per cinque anni vincendo l’Europa League con l’Eintracht, lo accoglierebbero volentieri. E poi occhio alle big spagnole e al mercato inglese. Insomma, se volesse, N’Dicka l’estate prossima potrebbe scegliere in un ampio ventaglio rinfrescante di proposte. «Non farò finta di niente ma rispetterò la Roma» ha detto il nostro un paio di settimane fa. Segno che sì, di fronte a un’offerta che ne migliori le prospettive tecniche ed economiche vorrebbe poter valutare il trasferimento. Ma la Roma, che lo ha agganciato a parametro zero e gli ha fatto firmare un contratto da 4 milioni netti fino al 2028, non ha alcuna intenzione di venderlo, a meno che non si ragioni su bonifici dai 40 milioni in su.

N’Dicka, un guerriero indistruttibile

Il ragionamento che fanno a Trigoria è molto semplice: N’Dicka è un affare oggi - sarebbe un clamoroso acceleratore di plusvalenze - ma potrebbe esserlo ancora di più l’anno prossimo, dopo il Mondiale che giocherà con la Costa d’Avorio. Può essere più conveniente tenerlo che venderlo, insomma. Anche perché parliamo di un atleta praticamente instancabile: con la Roma ha raggiunto già quota 47 partite intere, saltando solo per una banale influenza la trasferta di Bruxelles contro il Saint-Gilloise. Se aggiungiamo le presenze con la nazionale, N’Dicka arriva a 52. Minuti totali: 4.680, recuperi esclusi. Significa che potrà scavallare la soglia dei 5.000 entro la fine del campionato. Lo scorso anno, proprio ad aprile, si è temuto per qualche lungo istante che non potesse più giocare a calcio, dopo il malore di Udine. Da quel momento invece è nato un robot indistruttibile. E impeccabile, pure nei comportamenti: in tutta la stagione N’Dicka ha rimediato appena due ammonizioni. Un’inezia, se sei un centrale difensivo. 


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