© LaPresse
Senza gol non vai lontano. Chiedere a Grosso e D’Angelo, che inchiodano sul pari, costretti ad accontentarsi di un punto che vale. Quanto? Lo si capirà meglio dopo la trasferta della capolista Pisa, attesa a Castellammare da una Juve Stabia che deve ritrovare antiche certezze e quell’atteggiamento che, in avvio di stagione, aveva fatto la differenza. Lo sa bene il Bari, trafitto all’”Astronave” dinanzi ai suoi palpitanti tifosi. Gli stessi che ieri hanno sostenuto Benali e compagni nel momento di maggiore difficoltà contro il Cosenza di Alvini. L’espulsione di Lella, certamente evitabile come ha sottolineato nel dopo gara lo stesso tecnico biancorosso con evidente rammarico, ha finito per moltiplicare le energie dei silani, poi capaci di prendersi il pari con un rigore trasformato dall’implacabile Fumagalli. Una punizione che ha amareggiato il presidente Luigi De Laurentiis, affatto contento della decisione del VAR. Comunque sia, andando oltre il risultato del campo, c’è da registrare la crescita dell’undici di Longo, che ha assimilato i principi di gioco del tecnico piemontese e si è confermata una compagine capace di battersi per qualcosa di più di un’anonima annata. Obiettivo anche di Salernitana e Catanzaro, che incrociano i rispettivi tentativi di ricostruzione oggi all’Arechi. Martusciello insiste a caricare i propri uomini affinché diano tutto al cospetto di tifosi da riconquistare dopo la più dura delle retrocessioni, con tanto rammarico ancora da smaltire. Anche Caserta sta cercando di riassemblare un gruppo uscito letteralmente rivoluzionato dal mercato.
Prova d’appello domani per il Palermo in casa del Südtirol, che deve imparare in fretta la lezione subita al “Maradona” contro il Napoli. Per arrivare a certi livelli bisogna procedere per step e andare per gradi. Il posticipo bolzanino è pieno d’insidie, ma anche di opportunità. Restare aggrappati al gruppo di testa è l’obiettivo principale, augurandosi che Inzaghi non prenda il largo con la prima vera fuga stagionale. Poi chi lo fermerà?