De Laurentiis già spinge: "Il mio Bari alla Rambo"

A Milano per la nuova stagione su Helbiz Live, il patron parla del futuro: "Vogliamo allestire una squadra in grado di combattere contro chiunque. Ce lo chiedono i tifosi"
De Laurentiis già spinge: "Il mio Bari alla Rambo"© FOTO MOSCA
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Una stagione... da Rambo. Eccolo il titolo da film del cinema che Luigi De Laurentiis sogna per il 2022-23 del suo Bari. Ieri il presidente biancorosso era a Milano alla presentazione della seconda stagione della Serie B su Helbiz Live (dopo il grande successo del 2021-22, confermato il prezzo dell'abbonamento stagionale a 49,99 euro, con 30 euro di cashback in micro-mobilità Helbiz; presentato il nuovo volto della piattaforma OTT, Chiara Giuffrida) e ha parlato a 360 gradi della sua "creatura" a tre mesi di distanza dalla promozione. «So benissimo che la piazza si aspetta tanto - ha sottolineato De Laurentiis junior - e non a caso abbiamo un direttore sportivo (Polito, ndr) che conosce il calcio e un gruppo di giocatori valorosi e carichi d'impegno che metteranno in pratica le indicazioni dell'allenatore. Speriamo che sia una stagione... da Rambo se proprio volete sapere che tipo di film sarà il Bari 2022-23. Io ho fiducia in chi sta costruendo questo gruppo, ma di mercato non parlo né vi svelo il rinforzo che vorrei, altrimenti il nostro ds mi ammazza (ride, ndr). Mi limito a dire che l'obiettivo è potenziare la difesa e l'attacco». Per i giocatori in rosa, invece, un'eccezione l'ha fatta: «La B il campionato dei bomber "stagionati"? I dati del Gps di Antenucci (37 primavere, ndr) certificano che corre come un ventinovenne. Lui è un grande capitano e un grande uomo: un fiuto del gol come il suo lo hanno in pochi e siamo felici di avere un bomber così. Maita? Ha qualità e sta crescendo. E' al centro del nostro progetto perché è un incursore pazzesco, il Frattesi della Serie B».

12mila abbonamenti

De Laurentiis naturalmente sogna altre soddisfazioni come quelle che si è tolto nel 2021-22, ma la prudenza lo ha spinto a non fare proclami. «Questa promozione attesa tre anni alla fine è arrivata: se non l'avessimo ottenuta... ci saremmo dovuti ammazzare (sorriso, ndr), ma adesso affacciandoci in una nuova categoria dobbiamo per forza fare discorsi diversi. Non metto le mani avanti né voglio che la gente non sogni. Tutt'altro... Io dico solo che voglio un gruppo di calciatori che lotti a petto in fuori e che abbia come primo obiettivo quello di non retrocedere. In un torneo competitivo come la B quattro formazioni che scendono sono tante ed è bene non essere invischiati nella lotta salvezza. E poi io sono uno che non vende fumo, che non ama gli slogan o le promesse. Il doppio salto dalla C alla A? Tutto può essere... Pensiamo a lavorare bene e a misurarci con un campionato che ha formazioni di grandi città. Anche noi siamo una di queste e gli 1,1 milioni di tifosi che il Bari ha tra l'Italia e l'estero lo confermano. La campagna abbonamenti? La lanceremo più avanti, magari dopo che qualche colpo di mercato avrà portato ancora più entusiasmo, ma io ho un obiettivo: arrivare a quota 12.000 tessere vendute oltre a continuare il lavoro che stiamo facendo sui giovani sia della rosa della prima squadra sia delle academy. Ci piacerebbe tanto crescere un altro Cassano, un barese che arrivi in alto con la formazione della sua città».

Futuro

Il numero uno biancorosso, insomma, ha mostrato di avere le idee chiare: «Non vengo dal mondo del calcio, ma cinema. Al Bari però tengo e trascorro in città dieci giorni al mese perché ho a cuore questo progetto. Cosa succederà in caso di promozione? Venderemo il Napoli? Pensare di dover cedere la società è un'ipotesi fastidiosa che quattro anni fa, quando abbiamo iniziato la nostra avventura in Puglia, non c'era. Fa parte del rischio imprenditoriale, ma è innegabile che la norma sia stata cambiata in corso». 
 


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