Aramu ancora leader: "Bari, un altro inizio"

Il duttile esterno offensivo biancorosso è pronto a guidare la riscossa dei Galletti: "Dare il massimo per tornare in alto, Marino sa come si fa"
Aramu ancora leader: "Bari, un altro inizio"© LAPRESSE
Antonio Guido
3 min

Mattia Aramu, è l’ora di volare. Il vero campionato per lei e per il Bari comincia adesso? 
«Sappiamo bene che d’ora in possiamo permetterci pochi passi falsi. Servono le vittorie per migliorare la classifica». 
 
Si sente i riflettori addosso? 
«I riflettori addosso sono piacevoli. In una piazza del genere è giusto dimostrare il proprio valore. Vogliamo fare solo il bene del Bari e portarlo in alto». 
 
Marino può esaltarla? 
«Il mister ha allenato grandi campioni nel mio ruolo, sa far venire fuori le caratteristiche proprie di quella posizione. Mi sono messo subito a sua disposizione, spero di ripagare la fiducia». 
 
Che avvio di campionato è stato, si è sentito subito a suo agio a livello tattico? 
«Le partite non sono andate come volevamo. E ciò significa che ognuno avrebbe potuto fare di più. Quel che è stato l’abbiamo archiviato. Ci sono tante gare davanti, spero di dare il mio contributo». 
 
Quale posizione preferisce? 
«Vado alla ricerca degli spazi, cerco di giocare dove posso esprimermi meglio. Il ruolo è solo un posizionamento, poi in campo ci sono dinamiche che devi sfruttare per far male all’avversario».  
 
Aramu trequartista, seconda punta o esterno? 
«In passato ho ricoperto tanti ruoli. Mi sono sempre trovato bene. A Venezia giocavo con un‘ala e un centravanti nei tre davanti, a Genoa ho fatto l’esterno nel 4-3-3. Se tocchi pochi palloni a centrocampo tendi ad aprirti, se vengono a prenderti largo stai più stretto. Ogni gara fa storia a sé e devi essere bravo a trovare la posizione migliore». 
 
I calci piazzati il suo marchio di fabbrica. 
«Mi alleno molto con le punizioni, una delle mie caratteristiche. Spero di riuscire a fare un gol importante su punizione». 
 
E’ arrivato a Bari voluto da Mignani, ora deve convincere Marino. Pronto? 
«A Venezia ho fatto tre anni molto positivi, a Genova fino all'infortunio di febbraio, che ha compromesso la stagione, ho giocato tutte le partite. Poi col cambio di modulo non ho più trovato spazio perché era un 3-5-2 che non esaltava le mie caratteristiche. Tranne quell'intoppo dell'infortunio, però, il percorso è stato lineare, ho sempre trovato il modo giusto di stare in campo. Quest'anno è una grande responsabilità. Sono felicissimo di essere a Bari e di riuscire a portarlo in alto. L'atteggiamento sarà fondamentale per tutti. Dando il massimo, i risultati arriveranno». 
 
San Nicola tabù da sfatare. 
«Abbiamo bisogno della vittoria in casa. L’entusiasmo della città è troppo importante. I tifosi ci sostengono, dobbiamo trasformare il San Nicola nel nostro fortino. Portare 50 mila spettatori sarebbe un grande aiuto. L’anno scorso con il Genoa, cerano 55 mila spettatori: non è facile avere il coraggio di fare la partita in uno stadio così. Dobbiamo essere bravi a riportare lo stesso entusiasmo ripagando i tifosi con prestazioni importanti». 


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