Henry: "In Italia ho imparato tanto, lasciai la Juve per colpa di una persona"

Presentato come nuovo azionista del Como, l'ex attaccante di Arsenal e Barcellona ha rivelato di essere stato convinto da Zambrotta e di conservare ottimi ricordi della breve esperienza in bianconero
Henry: "In Italia ho imparato tanto, lasciai la Juve per colpa di una persona"© ANSA
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Thierry Henry è tornato in Italia. Oltre 20 anni dopo la fine della breve e poco felice esperienza con la Juventus, l’ex fuoriclasse di Arsenal e Barcellona è stato presentato come nuovo azionista di minoranza del Como.

Henry: "A Como grazie a Fabregas e Zambrotta"

Trascinato nel progetto dall’amico Cesc Fabregas, stella più luccicante dell’ambiziosa campagna acquisti con la quale la società lariana proverà a dare l’assalto alla Serie A già quest’anno, Henry ha spiegato quale sarà il proprio impegno nel club, ma anche di avere ricevuto il consiglio di investire sul Como da un ex compagno di squadra molto speciale…: "Fabregas ha saputo convincermi, ma ho parlato anche con Zambrotta, visto che eravamo compagni al Barcellona, che mi ha parlato della storia del Como. È speciale ritrovare Cesc: l'ho visto a inizio carriera nell'Arsenal, è una persona intelligente, per questo è ancora un protagonista. Ho fatto il calciatore, l'allenatore, il corrispondente televisivo, ma adesso dopo aver parlato di questo progetto con il mio procuratore ho deciso di metterci tutto il mio impegno. Mi piace molto il rapporto che si sta creando tra città e squadra. Questa società ha storia e tradizione, è il momento di farla crescere ancora. Si è aperto un nuovo capitolo della mia vita".

Henry e i ricordi della Juve: "In Italia ho imparato la cultura calcistica"

Le parole più succose, però, Henry le riserva proprio sulla sua prima esperienza italiana da giocatore, con tanto di frecciata alla Juventus di allora, e su quanto la pur breve parentesi in Serie A sia stata importante per la carriera: "In Italia ho scoperto diverse culture e ho capito la mentalità che serve per diventare calciatore. Quando ho iniziato la mia carriera qui sono rimasto a bocca aperta, ho tanto rispetto per questa nazione, ho amato molto la Juventus e l'Italia, non sono rimasto qui a causa di una sola persona. Sono della stessa generazione di campioni come Gattuso e Pirlo".


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