Crowley, il baby d’oro scoperto dall’Arsenal

E’ un centrocampista, ha diciassette anni e Wenger ha intenzione di farlo debuttare presto in Premier. E’ stato protagonista nella Youth League, la Champions giovanile organizzata dalla Uefa: otto presenze e cinque gol.
Crowley, il baby d’oro scoperto dall’Arsenal
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Mancava un grande portiere all’Arsenal e il primo problema è stato già risolto in modo brillante: Arséne Wenger è riuscito a prendere Petr Cech, chiuso nel Chelsea da Thibaut Courtois. Non è stata una trattativa semplice, considerando i rapporti elettrici tra il tecnico francese e Josè Mourinho, contrario in partenza all’idea di cedere il numero uno della Repubblica Ceca al suo rivale storico e a una squadra che lotterà per il titolo. Ma l’Arsenal, alla fine, è riuscito a spuntarla: decisivo il parere di Cech, che non era più disposto a fare la riserva e aveva intenzione anche di non traslocare da Londra.

IL COLPO - Quattordici milioni di euro: questo il prezzo pagato dal club di Wenger per il portiere di Plzen, trentatré anni, che ha firmato un contratto fino al 2019. Cech completa l’Arsenal, che inseguiva da tempo un top player in questo ruolo. Ha lasciato il Chelsea dopo undici anni e quindici trofei (quattro Premier League, tre Coppe di Lega, due Community Shield, quattro Coppe d’Inghilterra, una Champions League e un’Europa League). Ha lavorato con Mourinho e Ancelotti, con Hiddink e Scolari, con Villas-Boas e Di Matteo, con Grant e Benitez. L’Arsenal si avvicina al nuovo campionato, che comincerà l’8 agosto (debutto in casa contro il West Ham), con un obiettivo preciso: riportare il titolo all’Emirates Stadium. Wenger non vince lo “scudetto” dal 2004, quando i “gunners” diventarono campioni d’Inghilterra per la tredicesima volta, chiudendo in classifica al primo posto, con undici punti di vantaggio proprio sul Chelsea.

HENRY E VIEIRA - In quella stagione l’Arsenal conquistò ventisei vittorie in trentotto gare e chiuse senza sconfitte, realizzando 73 gol e subendone 26. Fu il capolavoro di Wenger, ma fu anche l’anno d’oro di Thierry Henry, capocannoniere con trenta reti davanti ad Alan Shearer (22, Newcastle) e Ruud Van Nistelrooy (20, Manchester United). In porta c’era il tedesco Jens Lehmann, bocciato in precedenza dal Milan. In difesa giocavano Sol Campbell, Kolo Touré, Ashley Cole e Martin Keown. Il centrocampo era illuminato da Patrick Vieira, Robert Pires, Gilberto Silva e Fredrik Ljungberg, L’attacco, oltre ad Henry, poteva contare sulla genialità di Dennis Bergkamp e sulla velocità di Sylvain Wiltord.

LA SFIDA - L’Arsenal ha un telaio da protagonista, un motore che fa sognare i suoi tifosi, attratti dalla possibilità di togliere il titolo al Chelsea. Da Petr Cech a Laurent Koscielny, da Jack Wilshere a Mesut Özil, da Aaron Ramsey a Santi Cazorla, da Alexis Sanchez a Olivier Giroud e Theo Walcott. Grande qualità e un ricco ventaglio di alternative, ma nei piani di Wenger c’è anche il desiderio di continuare a scoprire e lanciare talenti. In rampa di lancio, adesso, c’è un centrocampista, Dean Crowley, che ha diciassette anni e ha già firmato un contratto da professionista fino al 2017.

IL RITIRO ESTIVO - Comincerà la preparazione con i big e Wenger potrebbe farlo esordire presto in Premier. E’ una mezzala, ha origini irlandesi ma gioca nella nazionale inglese Under 17, è alto un metro e 74 e si è fatto notare anche durante la Youth League, la Champions dei baby (otto partite e cinque gol nella squadra di Steve Gatting). Crowley è nato a Coventry il 3 agosto del 1997 ed cresciuto nell’Aston Villa: è arrivato nel 2013 all’Arsenal, che ha speso quasi un milione di sterline per il suo cartellino. Nella squadra Primavera indossa la maglia numero dieci e viene schierato spesso nella posizione di trequartista: splendida la sua tripletta contro l’Anderlecht.


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