E’ sceso dalla scaletta dell’aereo, sulla pista di Berlino, con la medaglia d’oro nella valigia. E’ tornato all’Hertha da campione olimpico: impresa riuscita solo due volte al Brasile del calcio, nel 2016 a Londra con Neymar e ora a Tokyo con Dani Alves capitano e Richarlison. Matheus Cunha ha fatto la differenza in Giappone con la maglia della nazionale di André Jardine: ha segnato nella fase a gironi all’Arabia Saudita, ha deciso la sfida con l’Egitto nei quarti e ha sbloccato la finale con la Spagna, terminata 2-1 ai supplementari grazie a un gol di Malcom, inseguito in passato dalla Roma, bocciato dal Barcellona e tornato protagonista in Russia con lo Zenit.
IL SION E RANGNICK - Matheus Cunha aspetta adesso la prima convocazione nella Seleçao dal ct Tite. È un attaccante, ha ventidue anni, nel 2018 giocava in Svizzera nel Sion e adesso vale trenta milioni. In Germania lo ha portato il Lipsia, a scoprirlo era stato Ralf Rangnick, in corsa per la panchina del Milan - all’inizio del 2020 - prima che Gazidis e Maldini decidessero di confermare Pioli. Centravanti o seconda punta, eleganza e rapidità, lettura perfetta dei movimenti, partecipazione costante alla manovra, un 9 che si trasforma in rifinitore, arretrando a volte di qualche metro. Giocava a futsal nel Coritiba, la Svizzera lo ha aiutato a farsi conoscere e in Germania ha superato senza fatica un altro passaggio a livello: 9 gol nel Lipsia e 13 nell’Hertha, regalando 13 assist. Un metro e 84, maglia numero 10, l’Italia potrebbe diventare la prossima tappa del suo viaggio in Europa. La Roma ha cercato di impostare una trattativa con l’Hertha, nei ragionamenti di Tiago Pinto può diventare un ottimo investimento. La concorrenza, però, non manca. Gasperini vorrebbe portarlo all’Atalanta. E in passato anche l’Inter e il Milan avevano effettuato un sondaggio.
LA STORIA - Il Lipsia lo aveva acquistato nel 2018 per quindici milioni e dopo un anno e mezzo - a gennaio del 2020 - lo ha ceduto all’Hertha per diciotto. Ora il prezzo del cartellino di Mathes Cunha si è quasi raddoppiato. Un grande professionista, così viene raccontato dai dirigenti e dai compagni. Nel Sion era stato allenato anche da Paolo Tramezzani, oltre che da Maurizio Jacobacci e Gabri. Nel Lipsia ha lavorato con Rangnick e con Julian Nagelsmann. Nell’Hertha è stato seguito da Bruno Labbadia, Alexander Nouri e dall’ungherese Pal Dardai.
LA FAMIGLIA - Matheus Cunha è sposato con Gabriela Nogueira. Ha un bambino di nome Levi: “Ogni giorno ringrazio Dio per i doni che ricevo”. In Germania si è inserito con grande facilità. È nato a João Pessoa, nello stato di Paraiba, il 27 maggio del 1999. Ha cominciato a giocare a futsal nel Coritiba e poi nel CT Barão, a Recife. I suoi idoli da bambino erano Ronaldinho e Podolski. I genitori hanno sempre incoraggiato la sua passione: il papà, Carmelo, ha fatto il calciatore e ora insegna a scuola, la mamma si chiama Luziana. Ha una sorella: Mariah.