Takefusa Kubo, il giapponese che ha fatto innamorare la Real Sociedad

Ala o trequartista, 21 anni, subito a segno nella prima giornata della Liga contro il Cadice. E’ costato sei milioni e mezzo. Il Real Madrid lo aveva acquistato nel 2019 senza mai utilizzarlo
Takefusa Kubo, il giapponese che ha fatto innamorare la Real Sociedad© EPA
Stefano Chioffi
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E’ stato accolto con affetto, Takefusa Kubo, primo giapponese nella storia della Real Sociedad. E’ arrivato a San Sebastian il 19 luglio: giro della città, selfie, maglia numero 14 (una delle più vendute negli store del club basco), la firma sul contratto fino al 2027. E dopo ventisei giorni, alla vigilia di Ferragosto, nella domenica del debutto nella Liga, ha fatto subito la differenza: suo il gol della vittoria per 1-0 sul campo del Cadice. In Spagna lo aveva portato il Real Madrid. L’idea era stata di Florentino Perez nell’estate del 2019: un’operazione tecnica, ma anche di marketing. Il mitico Bernabeu, però, lo ha conosciuto solo da avversario. E’ stato ceduto in prestito al Maiorca, al Villarreal e al Getafe: sette gol e sette assist in 94 partite di campionato.

LA GRANDE OCCASIONE - E ora? La vita di Takefusa Kubo ha cambiato forma. E’ stato acquistato dalla Real Sociedad per sei milioni e mezzo, è diventato uno dei fantasisti della squadra allenata da Imanol Alguacil, che punta sul 4-2-3-1 e sogna la qualificazione in Champions anche con l’aiuto di Le NormandMerino, Isak David Silva, l’ex prestigiatore del Manchester City. Kubo si muove sulla fascia destra: finte, estro, cambi di marcia, un metro e 73, mancino. Eleganza e istinto.

LA CANTERA DEL BARÇA - È nato a Kawasaki il 4 giugno del 2001. Il suo idolo è sempre stato Leo Messi. Ha cominciato a giocare da bambino, quando frequentava le scuole elementari, in un piccolo club della sua città, il Kawasaki Frontale, in attesa di vivere un'esperienza - quasi una favola - nella cantera del Barcellona: a dieci anni si trasferì in Spagna con i genitori. Provino superato e relazioni brillanti. Era il 2011 quando varcò il cancello della famosa Masia, dove sono cresciuti Iniesta, Xavi, Messi e ora anche Pedri, Gavi e Ansu Fati. È tornato in Giappone nel 2015, dopo un'indagine avviata dalla Fifa che aveva riscontrato irregolarità in merito al tesseramento di alcuni calciatori minorenni da parte della società catalana. Ha continuato a raccogliere elogi nel Tokyo Fc e negli Yokohama Marinos. Prima di firmare per il Real Madrid, nel 2019, era stato corteggiato anche dal Paris Saint Germain, che all'epoca aveva come direttore sportivo Antero Henrique. Viene considerato una delle stelle della nazionale di Hajime Moriyasu, lo vedremo tra qualche mese al Mondiale in Qatar. Il Giappone è stato sorteggiato nel Gruppo E con Germania, Spagna e Costa Rica.


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