Lucas Beltran ha antenati italiani, proprio come Mateo Retegui. Ha già ottenuto il doppio passaporto dall’ambasciata a Buenos Aires: potrebbe indossare la maglia della Nazionale di Mancini ed essere tesserato dai club europei con lo status di comunitario. Gioca nel River Plate, è uno dei nuovi tesori dei Millonarios, che hanno ceduto quindici mesi fa al Manchester City l’attaccante Julio Alvarez, diventato campione del mondo con l’Argentina di Lionel Scaloni e uno dei prediletti di Pep Guardiola.
LO SCENARIO - Non aspetta la convocazione di Mancini, ma avrebbe tutti i requisiti per intraprendere lo stesso percorso di Retegui, il centravanti del Tigre che ha esordito con la Nazionale giovedì sera a Napoli segnando un gol all’Inghilterra. Anche Beltran, ventidue anni il 29 marzo, classe 2001, è una punta: quattro gol e un assist nelle prime sette giornate della Superliga. Segna ogni sessantasei minuti. E il Real Madrid ha cominciato a informarsi.
IL PREZZO - È uno dei talenti più interessanti della squadra allenata da Martín Demichelis, ex difensore centrale, ingaggiato dal River Plate per sostituire Marcelo Gallardo, “el muñeco”, il tecnico che ha vinto più trofei nella storia dei Millonarios: sono quattordici, comprese le due Coppe Libertadores. Beltran è istinto e rapidità: scatto, tocco morbido, s’infila negli spazi, partecipa allo sviluppo della manovra. Ha caratteristiche differenti rispetto a Retegui, che è un numero nove classico. In campionato ha segnato un gol al Lanus, due al Godoy Cruz e uno al Sarmiento Junín. Destro, un metro e 76, ricorda Julian Alvarez. E’ nato a Cordoba, ha iniziato a giocare da bambino nell’Instituto, come Paulo Dybala, lo chiamano il “vichingo“ per i capelli biondi. I Millonarios lo hanno preso nel 2018 e prestato nel 2021 al Lanus: sei gol in trentuno partite. Ha un contratto che scade il 31 dicembre del 2025. Il Real Madrid è in prima fila. Jorge Pablo Brito, presidente del River Plate, chiede il prezzo della clausola: venticinque milioni di euro.