Noa Skoko, la promessa dell’Hajduk

Centrocampista totale: corsa, qualità e pressing. Ha 18 anni e ha sfiorato la conquista della Youth League, persa in finale contro l’Az Alkmaar
Noa Skoko, la promessa dell’Hajduk© EPA
Stefano Chioffi
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Suo padre Josip ha giocato nel Wigan e nello Stoke City. Noah Skoko è una mezzala, gioca nell’Hajduk, è stato inserito dal giornale “The Guardian” nella lista dei migliori talenti del 2006. Centrocampista di qualità e sostanza: corsa, chilometri, tiro da fuori area, un modello che si chiama Phil Foden. L’anno scorso, con il club di Spalato, ha sfiorato la conquista della Youth League, la Champions Under 20 organizzata dalla Uefa: ha perso la finale contro l’Az Alkmaar. E’ nato in Inghilterra, a Wythenshawe, in provincia di Manchester. Ha compiuto diciotto anni il 12 gennaio, è alto un metro e 75.

IL PROFILO - Difende, fa pressing, ma riesce a dare anche un’impronta al gioco. Si lancia negli spazi, ha l’istinto del trequartista. Tante qualità che lo completano. Centrocampista di lotta, di governo e di fantasia. Con prospettive di crescita che potrebbero cambiare direzione alla sua carriera. È croato, ma ha trascorso l’infanzia in Inghilterra e ha anche il passaporto australiano, perché suo padre - classe 1975 - era stato naturalizzato e aveva giocato 51 partite con i “Socceroos” segnando nove gol, dopo aver girato il mondo: Genk, Gençlerbirli?i e Melbourne City. Noa Skoko ha rinnovato qualche giorno fa il contratto con l’Hajduk fino al 2028: una firma che ha festeggiato sui social, davanti alla maglia numero 37, in bella mostra sulla scrivania. Il tecnico Mislav Karoglan sta lavorando per inserirlo in prima squadra.


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