Grid Legends, la recensione: divertimento al primo posto

Il nuovo gioco di macchine di  EA e Codemasters sente l'influenza del nuovo modo di raccontare il motorsport inaugurato dalla serie Netflix Drive to Survive
11 min

Su una cosa tutti gli appassionati di corse di automobili sono d’accordo: dopo Drive to Survive il racing non è più stato lo stesso, nel bene e nel male. La serie Netflix che racconta le rivalità e le difficoltà di alcuni team di Formula 1 non solo ha quasi raddoppiato i fan del motorsport più popolare del pianeta ma ha anche dimostrato che è possibile sviluppare una narrazione avvincente partendo da 20 macchine che girano in tondo in un circuito (sono un fan io stesso ma dobbiamo ammettere che un profano tende a riassumere così ogni corsa automobilistica). Grid Legends, il nuovo gioco di simulazione automobilistica di Codemasters e EA, mette in pratica questa lezione reduce delle ottime recensioni che ha ricevuto Formula 1 2021 e la sua ottima modalità storia.

GRID Legends la recensione

Grid Legends abbraccia il live action

O lo ami o lo odi ma il live action nei videogiochi sta diventando sempre più popolare. Al posto di spendere decine di migliaia di dollari per creare in digitale persone e ambienti fotorealistici, alcuni studi hanno deciso di assumere dei veri e propri attori e costruire dei set per creare un’esperienza più cinematica. Grid Legends ha un cast di 7 personaggi principali (8 se consideriamo il giocatore) che Codemasters ha ben gestito per raccontare una classica storia di rivalità in pista, di ascesa dei nuovi arrivati e di scontro tra il team pieno di soldi che vince sempre e il piccolo team pieno di talento. Qui si concretizza il matrimonio tra l’approccio di Netflix e il videogioco: nella modalità storia quasi tutte le corse sono precedute da delle “interviste” in stile  documentario al proprio team principal, ai propri rivali, al proprio meccanico e al proprio compagno di scuderia che raccontano le emozioni, i dubbi, le preoccupazioni e le gioie del circuito delle auto da turismo. Ogni segmento live action dura al massimo 2 minuti e ogni corsa non supera i 10 minuti di lunghezza, questo, unito alla ripartizione in 36 episodi, rende GRID Legends il maestro del casual racing. Con un investimento minimo di tempo, infatti, è possibile godersi una storia avvincente (non aspettatevi rivoluzioni, i cliché non mancano) che in 10 ore circa vi farà provare tutti i formati, le vetture e le piste del gioco che poi potrete approfondire nella modalità carriera.

GRID Legends la recensione

Il nuovo Grid è fedele alla sua storia

Quella di GRID è una saga storica, iniziata nel 1997 con il nome di Toca, che da quasi 25 anni è lo standard per quanto riguarda la simulazione delle auto da turismo (GT). Codemasters si è data da fare per restare fedele alle sue radici ma dopo l’acquisizione di EA sono state apportate alcune modifiche alla formula classica. È un destino comune a molti titoli e franchise: essere acquisiti da un grosso publisher vuol dire avere più risorse ma anche essere obbligati ad ampliare il proprio pubblico. GRID Legends usa la sua modalità storia per attirare i giocatori più casual (e secondo me ci riuscirà molto bene) restando fedele alle sue radici simulative perché una volta avviata la modalità carriera ci sarete solo voi, la vostra auto e le vostre abilità. Mi è molto piaciuta l’introduzione delle corse con le auto elettriche e di alcune meccaniche tipiche della formula E. Se in una determinata curva del circuito sceglierete la linea più lenta e svantaggiosa, infatti, sbloccherete un boost diviso in 3 sezioni da usare per sorpassare o recuperare distanza sui rettilinei. Ho apprezzato anche l’introduzione dei camion e delle rampe per il salto: dopo ore a contare i millimetri sull’apice di ogni curva è molto piacevole una sana dose di ignoranza con enormi fuoristrada americani che rimbalzano e ballonzolano.  Si riconferma noiosissima e assolutamente inadatta al pubblico europeo l’introduzione della Nascar. Anche solo 4 giri di quell’inutile ovale sono capaci di uccidere tutto il divertimento di un’intera sessione di gioco. Nono mancano anche le sezioni dedicate alle auto a ruote scoperte e alle GT, perfette in tutte le sensazioni che trasmettono.

GRID Legends la recensione

La grafica poteva essere migliore

Se la qualità del modello di guida è di molto superiore rispetto a Grid del 2019, lo stesso, purtroppo, non si può dire della grafica.  Le auto sono molto dettagliate (non al livello di Forza Horizon 5) ma i circuiti sono popolati da npc senza volto e con file e file di palazzi squadrati.  Qual è il punto di immaginare impossibili circuiti cittadini nelle grandi capitali del mondo se poi mentre sfreccio non vedo nemmeno un monumento iconico? La mia prova è stata una Xbox Series X e devo ammettere che se l’interno di ogni macchina è ben fatto (mi ha particolarmente stupito la texture dei guanti) gli esterni lasciano davvero a desiderare perché gli ambienti cittadini non hanno personalità e sembrano tutti uguali. L’unico bug che è importante segnalare, soprattutto per i novizi, è che la racing line (la linea sul tracciato che suggerisce traiettoria e velocità ottimali) ogni tanto sparisce quindi tenete gli occhi aperti. I “riavvolgi” sono tornati (potete letteralmente tornare indietro nel tempo per correggere una manovra sbagliata) ma sono solo 3 per ogni corsa quindi usateli con parsimonia.

GRID Legends la recensione

Grid non dimentica i sim racer

Tutte le osservazioni e le note fatte fino ad ora avevano un solo obiettivo: descrivere questo gioco a un non appassionato, a un curioso o a un novizio del mondo delle corse che si sta chiedendo se Grid Legends va bene per lui. Ora è tempo di rispondere a un’altra domanda: è un buon simulatore? Per rispondere dovrò analizzarlo a fondo quindi i novizi mi perdoneranno i tecnicismi ma la fan base di questa serie è talmente dedita e appassionata che merita una risposta chiara ai loro dubbi. La risposta è sì perché il comparto tecnico è eccellente. Ogni veicolo ha una sua identità, la simulazione delle condizioni atmosferiche è realistica e moltissime parti di ogni vettura sono personalizzabili. Rispetto a Grid 2019 la fisica è molto più realistica, soprattutto nella gestione delle collisioni e delle loro conseguenze, e in generale il titolo ha un’anima più rifinita se si tralascia il comparto grafico che per gli amanti della simulazione non è la priorità. Difficilmente diventerà un eSport come il titolo dedicato alla Formula 1 ma questo non vuol dire che non potrete divertirvi nelle gare online. Ho particolarmente apprezzato l’evoluzione dell’intelligenza artificiale dei compagni e il sistema delle nemesi: urtate troppe volte lo stesso corridore e lo farete davvero arrabbiare, anche lui inizierà a giocare sporco con sorpassi molto azzardati e qualche carezza al vostro paraurti posteriore.

GRID Legends la recensione

Grid Legends: il verdetto

Grid Legends è perfetto per tutti gli amanti delle corse che vogliono un’esperienza videoludica accessibile, divertente e che richiede poco investimento a livello di tempo e concentrazione. La musica, le animazioni e gli scenari ricordano molto i titoli di arcade racing del passato e questo può essere un vantaggio o uno svantaggio enorme a seconda dell’esperienza che cercate. La competizione è fortissima, è  appena uscito Assetto Corsa Competizione per console (qui la nostra recensione) e Gran Turismo 7 è in arrivo a giorni. Il primo pensato e sviluppato per i sim racer e il secondo (esclusiva Sony) ideato proprio per quell’audience casual che anche GRID vuole attirare. Dalla sua il titolo EA-Codematers ha una varietà di competizioni ed eventi che ho visto solo in Forza Horizon 5 e una narrativa intrigante e avvincente. Nonostante la sua apparente banalità mi sento di consigliare la modalità storia a chi è alla ricerca di un’avventura nel mondo del racing e di consigliare il gioco a  tutti coloro che vogliono divertirsi con le corse di automobili senza pensare a quanto devono aggiustare la campanatura della loro Mazda RX8.


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