F1, Grosjean 26 secondi nel fuoco: ecco cosa lo ha salvato

Il pilota contro le barriere subito dopo la partenza: la macchina si spezza in due ed esplode: resta cosciente e salta fuori dall’abitacolo, praticamente illeso
F1, Grosjean 26 secondi nel fuoco: ecco cosa lo ha salvato© Getty Images
Fulvio Solms
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ROMA - Svuotando di senso tutte le volte in cui la parola miracolo è stata scomodata per descrivere un’impresa sportiva, ieri in Formula 1 il miracolo c’è stato davvero. Chiamalo Dio, chiamalo caso o magari caos, chiamalo destino, chiamala fortuna, chiamalo come ti pare ma non è logico che un pilota sopravviva a quel che è capitato a Romain Grosjean, ragazzo con una solida vita familiare - moglie e tre fi gli piccoli - e una traballante carriera agli sgoccioli.

E neanche si tratta di un miracolo ma “del” miracolo, forse il più grande mai avvenuto in Formula 1, anche più inspiegabile della salvezza di Niki Lauda nel rogo del Nürburgring ’76. Pensate che noi si stia esagerando, ma se dopo due curve una macchina gravata dal pieno di benzina si confi cca dentro un guard-rail, e la cosiddetta cellula di sopravvivenza si spezza in due, e la metà con l’uomo al suo interno s’infi la tra le lame di metallo e rimanendone incastrata esplode come una palla di fuoco, e il pilota che potrebbe restarne ucciso sul colpo o perdere i sensi per l’impatto, per l’improvvisa decelerazione o per i fumi roventi e avvelenati in cui si ritrova calato non soccombe ma riesce a slacciarsi le cinture e ne esce come Terminator, da solo, sulle sue gambe ancorché malferme, fumante e malridotto ma vivo perdio, agitando le mani che gli bruciano e senza una scarpa rimasta incastrata nel rogo, ecco, se tutto questo succede, di miracolo si potrà ben parlare, anche in una forma laica.

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