F1, Verstappen è un cannibale: decimo trionfo

La Mercedes ha fatto autogol sul più bello: Hamilton, in testa, lasciato in pista con le medie
F1, Verstappen è un cannibale: decimo trionfo© Getty Images
Stefano Ferrari
3 min

Ogni stagione ha il suo cannibale, e questi in Formula 1 sono gli anni di Max Verstappen. Non solo dal punto di vista della qualità oggi l’olandese è il più aggressivo e al contempo pulito talento del Circus mondiale, ma anche i numeri raccontano ormai quanto sia spietata la sua leadership. Quella di ieri sul circuito di casa di Zandvoort è stata la decima vittoria della stagione, tante quante il totale di quella passata, la trentesima in Formula 1, pur avendo appena 24 anni, per un vantaggio in classifica mondiale di 109 punti su Charles Leclerc che, a sette gare dal termine, gli assegna virtualmente il secondo titolo consecutivo. Numeri enormi. È del tutto giustificata pertanto la “torcida” dei tifosi olandesi che, dopo avere chiuso la tre giorni di Zandvoort con il tutto esaurito, hanno già prenotato tutti i biglietti disponibili per il 2023.

Abu Dhabi

La gara è vissuta sullo strapotere della Red Bull dell’enfant du pays (mentre Checo Perez ha chiuso malino, con un pallido quinto posto), e sulla qualità raggiunta dalla Mercedes, in costante crescita a tal punto da avere anche cullato sogni di gloria a due terzi di gara. Ma qui, in un tratto carta carbone di Abu Dhabi 2021, a causa dell’introduzione della seconda virtual safety car di giornata a 16 giri dalla fine, quando a cedere è stato il motore Ferrari dell’Alfa Romeo di Vallteri Bottas, Lewis Hamilton ha perso capra e cavoli, e a proposito, si è parecchio incavolato via radio. L’inglese è stato fatto rimanere in pista dal suo muretto quando era in testa sì, ma con le gomme gialle, mentre tutti i rivali per il podio sono riusciti ad entrare ai box e indossare le soft, per poi passarlo in rapida successione con sorpassi al limite dell’imbarazzante. Impossibile che Lewis non abbia pensato per un istante al GP che gli costò l’ottava corona.

Sospetto

Tutto bene con qualche ma: nella prima virtual, qualche sospetto c’era stato per Yuki Tsunoda che, fermandosi in pista con la sua Alpha Tauri per un mix di incomprensioni (gomme non saldate bene, cintura non allacciata a dovere), ha di fatto dato l’opportunità al “cugino” Max sulla Red Bull di effettuare la seconda sosta, risparmiando dodici preziosi secondi. Resterà per sempre un dubbio e poco più. Già, perché ieri Verstappen, sorretto da un pubblico talvolta esagerato nei tre giorni di gara (vogliamo parlare dei fumogeni orange?), sulla sua RB18 letteralmente volava, incamminandosi a tutta forza verso Monza e, più in prospettiva, verso il bis mondiale. Nel complesso una Ferrari sbiadita, che ha dato poco supporto a Leclerc, colpito dal degrado troppo veloce delle gomme soffici e dal ritmo sotto tono con le dure, pur venendo il team dal secondo e terzo posto in qualifica. Fino al disastro di Carlos Sainz, che è finito ottavo per un eccesso di nervosismo, dato che gli sono stati comminati 5” di penalità per un’uscita dai box azzardata, ma anche perché i suoi meccanici per dodici lunghi secondi avevano smarrito la quarta ruota al cambio gomme. Non servono ulteriori commenti.


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