Totti e il dramma per la morte di papà Enzo
La conduttrice racconta anche di quando, nel 2020, venne a mancare Enzo Totti, papà di Francesco, per tutti Lo Sceriffo. In pieno Covid, una perdita da cui Francesco ha veramente faticato a riprendersi. E Ilary lo racconta, e ricorda, con tenerezza e affetto: "Dicono che alla morte dei genitori si sia abbastanza preparati: è nella natura delle cose che le madri e i padri vengano a mancare prima dei figli. Noi non lo eravamo. Né Francesco né io né i suoi nipoti, che adoravano il nonno. Per almeno due settimane dalla scomparsa del padre Francesco non riesce a dormire. È tormentato dal non essergli stato accanto in ospedale. Magari prende sonno, poi si sveglia in piena notte senza riuscire a riaddormentarsi. Ci alziamo, lo porto con me in cucina, preparo due tazze di tè e parliamo, parliamo continuamente del suo papà, della sua mamma, di come sia potuto succedere, della tremenda ingiustizia che è il Covid. A forza di tirar fuori i ricordi belli – la soddisfazione che provava mentre i nipoti scartavano uno dei suoi regali, il rito di presentarsi a Trigoria con il bagagliaio pieno di pizza rossa o alla mortadella nel giorno del compleanno di Francesco, una quantità indefinibile di partite a carte, le battute esilaranti e la tempra da sceriffo, talmente evidente che i tifosi l’avevano soprannominato così – realizziamo che Enzo ha avuto una vita avventurosa, lunga, è stato circondato sempre dall’amore, ha visto il figlio diventare un campione e i bambini crescere. Giorno dopo giorno riusciamo a ritrovare una parvenza di equilibrio. Qualche settimana dopo sento che Francesco sta finalmente meglio, che sta ricominciando a respirare quando, un mattino, ricevo un suo messaggio. Mi ringraziava per essergli stata vicino nel momento peggiore della sua vita. Coccolandolo, stringendolo, abbracciandolo l’avevo fatto sentire forte e amato, e ci teneva a farmi sapere quanto a sua volta mi amasse e mi considerasse la sua metà".
Ilary e il malore alla scoperta del tradimento
Quando le diventa chiaro che Francesco ha una storia con Noemi Bocchi, Ilary la prende malissimo. Ha un cedimento: "Il tradimento non era nei patti. Mi venne un attacco di nausea. Corsi in bagno. Vomitai quel niente che avevo nello stomaco e rimasi lì, sudando freddo, una mano a tenere i capelli raccolti, osservando il disgustoso rivolo di acidità che colava nel water insieme alle mie lacrime. Nemmeno me n’ero accorta, di aver cominciato a piangere. Quanto sarò rimasta lì dentro? Mezz’ora? Un’ora? Tenendomi la pancia, le gambe abbandonate per terra, guardavo imbambolata il riflesso sulla parete, rivestita da strisce orizzontali di marmo bianche e nere".
Totti e la rottura con il cugino, Angelo, suo migliore amico e testimone di nozze
C'è spazio anche per la rottura di Francesco con Angelo Marrozzini, suo cugino e testimone di nozze, forse la persona che più gli era stata vicina negli anni: "Devo chiederti una cosa.» «Che cosa, Angelo?» «Vorrei venire a casa in un momento in cui c’è anche lui, devo vederlo. Credo che mio cugino abbia sbagliato, ma gli voglio comunque bene. Questa non è una guerra: siamo ancora Gnomo e Pisolo. Ci siamo sempre parlati, e pure ora dobbiamo dirci delle cose.» Il giorno successivo, Francesco era in casa; scrissi ad Angelo di passare quando voleva. Al suo arrivo lo feci entrare, poi mi piazzai in piscina a prendere il sole. Non mi ero mai intromessa tra mio marito e la sua famiglia o i suoi amici (Angelo era entrambe le cose), e non intendevo farlo nemmeno quella volta. «Sta dentro, in camera da letto.» Dopo quaranta minuti, Angelo uscì. Era affranto. Temendo che avessero litigato, mi avvicinai per chiedergli come fosse andata. «Mi ha chiuso fuori.» «In che senso?» «Nel senso che lo stavo raggiungendo in camera, mi ha sentito arrivare e si è barricato dentro. Sono rimasto fuori dalla porta, seduto per terra, a parlargli per venti minuti senza mai ricevere risposta, finché la tata non mi ha suggerito di sedermi sul divano. Gliel’ho detto che mi spostavo, l’ho atteso in sala per un po’, sperando che uscisse, ma sta ancora là dentro.» «Non ho più parole, Angelo» gli dissi, consapevole di non essere in grado di consolarlo".
Ilary Blasi e le paure della mamma Daniela su Totti
C'è spazio, nel libro, anche per le paure di mamma Daniela su Totti. Infondate, come chiarisce Ilary Blasi: "Mia madre era sotto shock. L’aveva visto crescere, lo considerava un quarto figlio. Ogni sera mi invitava a chiudermi a chiave in camera da letto: la capivo, a mia figlia avrei detto la stessa cosa, però non avevo paura; ero certa che Francesco non volesse farmi del male, ma solo farmi sloggiare. Lei, però, la pensava diversamente. «La gente può divorziare, sentire dolore, ma a cosa serve tutto questo?» mi ripeteva. Non sapevo risponderle. Una parte di me faceva resistenza ad accettare quella realtà".