Dopo aver divertito per molti anni sia il web che la Puglia, nell’ultimo anno il comico barese Alessio Giannone, alias Pinuccio, è sbarcato anche sul piccolo schermo diventando uno dei personaggi più amati di Striscia la Notizia. InRoma lo ha interrogato sul suo prossimo spettacolo (Teatro Vittoria il prossimo 18 aprile), sul futuro e sul Bari, la squadra per cui tifa.
Come è nato il tuo nome d’arte?
«Quando inventai questo personaggio mi serviva un nome che potesse entrare facilmente nella testa delle persone. Che fosse anche un po’ più comune, che desse l’impressione di avere già confidenza con il personaggio e da questo punto di vista Pinuccio è meglio di Alessio. Insomma, un nome più popolare».
Raccontaci quando e come è nato il tuo personaggio.
«È nato durante le intercettazioni telefoniche del caso Tarantini, che tra l’altro è di Bari. In quel periodo facevo satira sul web e quando le ascoltai mi venne l’idea di “interpretare” questo faccendiere barese che aveva amicizie importanti in giro per l’Italia».
Pinuccio è partito dal web, è arrivato a Striscia la Notizia e ora sbarca anche a teatro con “Pinuccio chiama Roma”.
«Arrivo nella Capitale per la prima volta dopo aver portato questo spettacolo in giro per la Puglia per un anno e mezzo e ora voglio capire come è recepito anche fuori dai confini della mia regione».
Quindi il tuo spettacolo sarà un mix di comicità e attualità?
«Occupandomi di satira parlo di politica. Ho scelto quasi tutte città dove si va al voto e diciamo che Roma è una di quelle più interessanti, infatti negli ultimi anni nella Capitale ci sono stati casi di cronaca politica e giudiziaria importanti da cui trarre ispirazione. Lunedì 18 aprile si parlerà anche dell’elettore italiano e della percezione che abbiamo della politica, di com’è cambiato l’italiano medio da quando c’è internet».
Questi saranno i temi caldi della serata. Ma chi chiamerà questa volta Pinuccio?
«A Roma potrei fare una trentina di telefonate. Chiamerò i miei amici che cambiano ogni volta. Il mio amico preferito è sempre il Presidente del Consiglio: adesso è Renzi, prima era Berlusconi. Sicuramente ci sarà anche qualche chiamata per i candidati a sindaco: voi avete pure Razzi, io mi sarei trasferito solo per questo a Roma. È un bello spettacolo: da Bertolaso a Giachetti, c’è pure la Raggi che è sempre arrabbiata quando la intervistano».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Lo spettacolo, Striscia, il web. Il prossimo anno spero di continuare con Striscia la notizia. Poi c’è il progetto iniziale per cui è nato questo personaggio: girare un film. È una grande ambizione magari un giorno potrei tornare a pensarci».
Ti piace il calcio? Per quale squadra tifi?
«Sono tifosissimo del Bari. Adesso è arrivato il malese e sono giorni di grande fermento, ci sono tante aspettative, anche se non abbiamo capito se paga in euro o in tigri (ride di cuore, ndr). La squadra l’abbiamo e il malese ha detto che in cinque anni arriviamo in Champions League, il che mi rende un poco sospettoso (ride, ndr)».
Quest'anno la squadra è terza in classifica. Magari con i play-off...
«I play-off sono un terno a lotto e già l’anno scorso non sono andati bene. La squadra c’è, più l’attacco che la difesa. I nostri attaccanti quando cambiano maglia segnano un sacco di gol. Vedi Caputo? Quando era con noi non segnava mai mentre ora all’Entella fa gol anche dalla tribuna».