Luca Di Tolla: "Io, Manuel Bortuzzo e la sua alimentazione unica"

Lo storico nutrizionista di Filippo Magnini collabora anche col nuotatore paralimpico e rivela come rendere più performanti le sue prestazioni
Luca Di Tolla: "Io, Manuel Bortuzzo e la sua alimentazione unica"
Chiara Zucchelli
5 min

Storico nutrizionista di Filippo Magnini, abituato a lavorare con grandi nuotatori e sportivi, Luca Di Tolla, nutrizionista, da qualche tempo ha iniziato a seguire anche Manuel Bortuzzo, il nuotatore triestino, 23 anni, che 4 anni fa fu coinvolto, suo malgrado e per errore, in una sparatoria. Da quel momento vive su una sedia a rotelle, ha dovuto stravolgere la sua vita ma ha deciso di provare a coronare il suo sogno partecipando alle Paralimpiadi di Parigi. Per questo, tra le altre cose, ha iniziato a collaborare, di nuovo, con Di Tolla.

Come ha conosciuto Bortuzzo?

"Manuel ed io ci siamo conosciuti poco dopo il suo incidente grazie a Filippo Magnini e l' ho seguito come nutrizionista nella fase di recupero. Successivamente,durante le riprese del film "L'ultima gara" di Raoul Bova siamo stati quasi sempre insieme, in quanto io ho collaborato al film e devo ringraziare Raoul per avermi reso partecipe di una esperienza meravigliosa insieme a tanti amici come Raoul appunto, Filippo Massimiliano Rosolino ed Emiliano Brembilla. Lì abbiamo approfondito la nostra conoscenza".

Per le persone con disabilità anche l'alimentazione ricopre un ruolo importante per una vita che sia quanto più semplice possibile?

"Una sana e corretta alimentazione serve a preservare, migliorare lo stato di salute ma al contempo anche a prevenire una serie di patologie come il diabete, dislipidemie, sindrome metabolica o problemi cardiovascolari per citarne alcune. Stesso discorso vale anche per le persone con disabilità e quando si parla poi di atleti il lavoro diventa ancor più certosino perché l' obiettivo principale è quello di renderli più performanti attraverso un fabbisogno energetico giornaliero adeguato".

Manuel è un atleta paralimpico: ne segue altri?

"Seguo da diversi anni sempre nel nuoto Vincenzo Boni un ragazzo formidabile, campano come me che ha vinto praticamente tutto, dal bronzo olimpico di Rio nel 2016 all' Europeo di Dublino nel 2018 fino all'argento ai Mondiali di Madeira 2022. Poi c'è una giovane promessa dolcissima e simpaticissima che si chiama Margherita Sorini che si è fatta valere agli Europei di Helsinki 2022 con due medaglie d'argento".

La loro alimentazione come cambia?

"L' alimentazione varia ovviamente a seconda del soggetto e previa anamnesi nutrizionale specifica. A ciò dobbiamo aggiungere ulteriori valutazioni da fare in base alla disabilità. È un lavoro estremamente preciso e meticoloso che necessita di ampia conoscenza nell'ambito nutrizionale e anche sportivo".

Qual è la difficoltà maggiore nel lavorare con atleti paralimpici?

"Non parlerei di difficoltà ma di grande capacità di fondersi l'uno con l' altro e credo fermamente che l'empatia sia un valore aggiunto ma anche indispensabile. Gli atleti si affidano a te e confidano in te. Si crea una simbiosi per cui ci si rialza insieme da una sconfitta e si esulta insieme di una vittoria. Con la loro forza, la loro grinta, la loro risolutezza capisci che i limiti non esistono e qualora ci fossero sono solo nella testa".

E quale invece la soddisfazione più grande?

"Senza dubbio i loro sorrisi, la loro gioia, la loro felicità e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Sono atleti che riescono a trasmetterti energia pura. Di medaglie insieme ne abbiamo vinte e di ciliegine sulle torte dobbiamo metterne ancora".


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