Addio a Giancarlo Morbidelli, se ne va un genio dei motori

Aveva 86 anni ed era malato da tempo: il decesso è avvenuto all'ospedale di Fano, dove era ricoverato
Addio a Giancarlo Morbidelli, se ne va un genio dei motori© Alessandro Giberti Ph
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ROMA - È morto Giancarlo Morbidelli, imprenditore e progettista pesarese, noto in tutto il mondo per le moto Morbidelli Gran Premio e altri modelli artigianali. Si è spento a 86 anni ed era malato da tempo: il decesso è avvenuto all'ospedale di Fano, dove era ricoverato. Lascia la moglie Augusta e due figli: Gianni Morbidelli, ex pilota di Formula 1, e Letizia. "Perdiamo un genio assoluto della meccanica. Una figura fuori dal comune che con talento, coraggio e capacità uniche è stata capace di scrivere pagine indimenticabili nella storia del motociclismo e dei motori pesaresi, veicolandole con passione e grandi traguardi raggiunti a livello mondiale. Difficile sintetizzare il patrimonio umano rappresentato da Giancarlo e racchiuso nella sua esistenza. Mancherà a tutta la città. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore", ha detto Per il sindaco di Pesaro Matteo Ricci.

Una vita per i motori

Di famiglia contadina, dopo avere frequentato una scuola professionale tecnica e l'apprendistato in un'officina meccanica, fondò alla fine degli anni '50 un'azienda per la costruzione e riparazione di macchine utensili per il legno, che arrivò ad impiegare 300 dipendenti ed esportare in oltre 40 Paesi. Ma continuò a coltivare la passione per le moto (da giovane aveva anche gareggiato), allestendo in azienda una piccola officina meccanica e cominciando a raccogliere pezzi storici. Nel 1968 trasformò la piccola officina in un vero e proprio reparto corse, dando il via alla costruzione delle Morbidelli da Gran Premio che riuscirono a conquistare 4 titoli iridati nel Motomondiale tra il 1969 e il 1981. Tra i suoi piloti anche Graziano Rossi, padre di Valentino. Negli anni '90, dopo avere ceduto l'azienda, creò una piccola serie di moto 850cc a otto cilindri a «V», forse la moto più esclusiva della produzione mondiale, da costruire artigianalmente in 12 esemplari all'anno. Nel 1999 nella vecchia sede dell'azienda aveva aperto al pubblico un museo per esporre la sua collezione di circa 350 motociclette, costruite a partire dal primo decennio fino al termine del XX secolo.


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